Dobbiamo stare attenti a non identificare la pietà con quel pietismo, piuttosto diffuso, che è solo un’emozione superficiale e offende la dignità dell’altro. Allo stesso modo, la pietà non va confusa neppure con la compassione che proviamo per gli animali che vivono con noi; accade, infatti, che a volte si provi questo sentimento verso gli animali e si rimanga indifferenti davanti alle sofferenze dei fratelli. Quante volte vediamo gente tanto attaccata ai gatti, ai cani, e poi lasciano senza aiutare la fame del vicino, della vicina. No, per favore no…
Care lettrici, cari lettori vi confesso che queste parole pronunciate dal Santo Padre la mattina di sabato 14 maggio in Piazza San Pietro, in occasione di un’udienza giubilare – uno dei tanti eventi del Giubileo straordinario iniziato a dicembre – mi hanno spiazzata.
Alla fine, anche Papa Francesco – probabilmente il Pontefice più amato e meno discusso degli ultimi 100 anni – è riuscito nell’impresa di tirare su un vespaio di polemiche e lo ha fatto affermando che certe persone sembrano essere interessate di più ai loro animali domestici che ai propri simili. O meglio, ai cani e i gatti che abbiamo nelle nostre case.
Le reazioni non si sono fatte attendere. Il quotidiano La Repubblica, ad esempio, ha raccolto le voci del presidente dell’ AVA Franco Libero Manca, che sostiene che i veri amanti degli animali non negano l’aiuto agli umani, e dei rappresentanti del portale web You Animal, che si chiedono per quale motivo il Papa torni a più riprese sul parallelo tra l’amore per gli animali e quello per gli umani (ricordando tra l’altro una vecchia affermazione del Santo Padre riguardante famiglie, figli e animali domestici che anche provocò un certo malcontento negli ambienti animalisti).
C’è qualcuno che però ci va giù pesante. Come il presidente della AIDAA, Lorenzo Croce, che parla di “parole fuorvianti” e invita il Santo Padre ad occuparsi dei sacerdoti che violentano i bambini o che vivono nei superattici, che non pensano né ai poveri né ai cani e ai gatti, ma solo a loro stessi.
Io credo che l’uomo sia “Sacro”, e questo è fuori discussione, ma altrettanto gli animali, i quali sono capaci di donare amore, affetto e gratitudine, senza compromessi e condizioni. L’amore per il prossimo non deve mai venire meno, soprattutto in un mondo come quello dei nostri giorni, dove c’è veramente bisogno di amore e pace, due paroline che sembrano essere state dimenticate nel nostro vocabolario quotidiano, e in questo sono più che d’accordo con Papa Francesco. Non sono invece d’accordo, sul paradosso del paragone uomo – animale, poiché anche gli animali sono figli di Dio. Un animale vive per te, ti adorerà per sempre, quello che l’uomo non è invece capace di fare e, per assurdo, la maggior parte delle volte è capace di atrocità e violenze inaudite, passando finanche sopra la vita altrui! Il tuo amico a quattro zampe non sarà mai capace di farti del male, un nostro simile purtroppo sì! Alla prossima!
Sara Zuccari
Editoriale del Direttore
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