Sarà celebrata a Piazza Navona la cerimonia d’addio a Marco Pannella, dopo quella di Montecitorio, poi la camera ardente si sposterà a Teramo, città natale del leader politico.
Saranno celebrati sabato mattina, in Piazza Navona, i funerali di Marco Pannella, con la gente, quella che incontrava tutti i giorni, nella piazza delle sue vittorie, di tante battaglie, della disobbedienza civile, come dichiarato da Rita Bernardini, ex segretaria dei Radicali, all’uscita della clinica romana dove Pannella si è spento, all’età di 86 anni. Oggi pomeriggio ci sarà invece la cerimonia a Montecitorio, dove sarà allestita la camera ardente; poi una veglia nella sede del partito, in via di Torre Argentina.
Domenica, dall’una di notte fino alle 15, sarà aperta la camera ardente al Comune di Teramo e in seguito sarà celebrato il funerale al cimitero di Teramo, città natale di Pannella. Tutto il mondo della politica ha espresso profondo cordoglio per la scomparsa di uno dei leader politici più popolari e nel contempo più discussi di tutti i tempi, che il premier Matteo Renzi ha definito un combattente e un leone della libertà. Ha sofferto molto Pannella nei suoi ultimi momenti di vita e, sempre secondo le parole di Renzi, ha affrontato la malattia con la stessa fierezza con la quale, per decenni, si è battuto per le cause in cui credeva.
Ma chi era Marco Pannella? All’anagrafe Giacinto Pannella, nato a Teramo il 2 maggio 1930, ha segnato una delle pagine più significative della politica italiana. Membro della Gioventù liberale e poi leader dell’Unione Goliardica Italiana negli anni dell’Università, Marco Pannella è stato tra i fondatori nel 1955 del Partito Radicale dei Democratici e dei Liberali, la formazione politica promossa dalla sinistra liberale fuoriuscita dal Partito Liberale Italiano e raccolto intorno al settimanale Il Mondo, diretto da Mario Pannunzio.
Il nuovo Partito Radicale riprese il nome della storica formazione erede dell’estrema sinistra storica nel Parlamento post-unitario, ma in più occasioni, nel corso della propria lunga carriera politica, Pannella si è aperto anche ai valori della Destra storica del paese. Pannella si definiva radicale, socialista, liberale, federalista europeo, anticlericale, antiproibizionista, antimilitarista, nonviolento e gandhiano e, tra i suoi riferimenti ideologici, era fautore dell’ambientalismo ecologista, del cattolicesimo liberale e del socialismo liberale.
L’ampiezza delle sue vedute politiche ed ideologiche rende difficile racchiuderlo in definizioni univoche e si può con certezza affermare che è stato un uomo che si posto sempre al di là delle dottrine predefinite, con uno sguardo onnicomprensivo della realtà contemporanea ed è forse proprio questo aspetto che ha più volte offerto il fianco ai suoi oppositori, che lo hanno spesso accusato di ambiguità e di inaffidabilità.
Deputato dal 1976 al 1992, Marco Pannella è stato uno dei protagonisti delle battaglie civili degli anni settanta e della fase di transizione tra la prima e la seconda Repubblica. La sua azione politica, espressa soprattutto attraverso lunghe conversazioni su Radio Radicale, da lui fondata nel 1977, lo ha portato all’attenzione della scena sociale soprattutto per il suo costante ricorso ai metodi della lotta politica nonviolenta ispirata al pensiero del Mahatma Gandhi e del reverendo Martin Luther King. Tutti ricorderanno i suoi scioperi della fame e della sete, le disobbedienze civile e i sit-in di cui è spesso stato protagonista, con l’intenzione di affermare il diritto alla vita e la vita del diritto.
Ha rivestito numerose cariche politiche: deputato, europarlamentare, presidente di circoscrizione, consigliere comunale in diverse città italiane, segretario del Partito Radicale e Presidente del Senato del Partito Radicale Transnazionale e della Lista Marco Pannella. Ha fondato alcune storiche testate giornalistiche e, per un breve periodo, direttore responsabile del quotidiano Lotta Continua, pur non appartenendo al movimento.
Uno dei suoi mezzi politici più efficaci è stato lo strumento referendario, attraverso il quale Pannella, nel corso di tre decenni, ha ottenuto diverse vittorie politiche e sociali, dalla legge sul divorzio alla depenalizzazione dell’uso delle droghe, fino alla legge sull’aborto e alla campagna contro la fame nel mondo e alla battaglia a favore dell’amnistia e dell’indulto.
Mancherà sicuramente all’Italia un personaggio così intenso nel suo modo di fare politica, che vogliamo ricordare con queste sue parole, pronunciate in un’intervista del 1975: Io non credo nelle ideologie, non credevo nelle ideologie codificate e affidate ai volumi rilegati e alle biblioteche e agli archivi. Non credo nelle ideologie chiuse, da scartare e usare come un pacco che si ritira nell’ufficio postale. L’ideologia te la fai tu, con quello che ti capita, anche a caso. Io posso essermela fatta anche sul catechismo che mi facevano imparare a scuola, e che per forza di cose poneva dei problemi, per forza di cose io ero portato a contestare.
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