Si aggrava la salute di Marco Pannella, il leader dei radicali è stato ricoverato in una clinica privata, ma le sue condizioni sono quasi senza speranza.
“Amo troppo la vita per avere paura della morte“. Questa è una delle frasi più celebri di Marco Pannella, arrivato quasi al termine di un’esistenza votata per la politica e per gli ideali del suo partito: i radicali. Libertà civili, lotte per l’obiezione di coscienza al servizio militare, il divorzio, l’aborto e la legalizzazione delle droghe leggere. A marzo si sono aggravate le sue condizioni di salute e la sua lotta contro un tumore ai polmoni e uno al fegato si è fatta di giorno in giorno più dura.
Per i suoi ottanta anni, compiuti da pochi giorni (il 2 maggio) ha ricevuto dal Papa un libro “Dio è misericordia” oltre a quelli del Pontefice, il leader dei radicali ha ricevuto anche gli auguri da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, così come i presidenti di Camera e Senato. Negli ultimi giorni le sue funzioni vitali, spiegano fonti mediche, sono peggiorate al punto che è stato ritenuto opportuno un trasferimento in una clinica romana più attrezzata presso il quale non sono previste visite. Una accortezza per garantire tranquillità e riservatezza a Pannella.
Leader carismatico e sempre pronto a combattere le sue battaglia, il valore di Pannella dato alla politica italiana è riconosciuto da tutti gli schieramenti politici. Per questo motivo tutto il mondo politico è in apprensione. Anche Matteo Renzi ha voluto incontrarlo lo scorso 12 marzo: “Tutti condividono l’idea che Pannella sia una grandissima personalità della storia politica italiana“, ha detto il premier al termine dell’incontro nella casa romana del leader radicale.
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