Sadiq Khan il laburista figlio di immigrati pachistani musulmani, è in testa con 9 punti di scarto (44% a 35) sul rivale conservatore Zac Goldsmith alla fine dello scrutinio delle cosiddette prime preferenze del voto per l’elezione del sindaco di Londra.
Laburista e musulmano è Sadiq Khan il nuovo sindaco di Londra. Subentra al conservatore Boris Johnson che lascia la carica dopo 8 anni. Khan, di origini pakistane, è il primo musulmano sindaco di una capitale europea. Il neo sindaco ha sconfitto il candidato conservatore/ambientalista, ebreo e multimilionario Zac Goldsmith. L’elezione di Sadiq Khan alla poltrona di sindaco di Londra è l’unica nota positiva di una tornata elettorale disastrosa per il Labour Party, precipitato al terzo posto nelle preferenze degli elettori scozzesi. L’analisi tra dirigenti e simpatizzanti è pressoché unanime: la colpa è del nuovo presidente del partito, Jeremy Corbyn, il cui filomarxismo d’antan ha fatto ben poco per scaldare i cuori dei sudditi di Sua Maestà.
Corbyn, che rompendo con la tradizione dei politici britannici abituati a trarre immediatamente le conclusioni delle sconfitte, non si dimetterà. Con Corbyn i laburisti “non sono credibili come futuro partito di governo“, ha dichiarato oggi alla Bbc Ian Murray, membro dell’esecutivo ombra, “dovremmo riflettere su questi risultati, la leadership del partito deve riflettere e trovare una strategia che muti la percezione del Labour Party nel Regno Unito, così da avere una vera possibilità di vittoria nel 2020”
A huge thank you to everyone who voted Labour, volunteered today or campaigned with us. #TeamKhan pic.twitter.com/Igv7BCHbJ1
— Sadiq Khan MP (@SadiqKhan) 5 maggio 2016
Era il 7 luglio 2005, il giorno degli attentati jihadisti di Londra in cui vennero uccise 52 persone. Blair convocò Khan e gli altri tre parlamentari britannici di fede islamica e, secondo quanto raccontò al Guardian, disse loro che la tragedia era anche “loro responsabilità“. “No, non lo è, mica ti do la colpa per il Ku-Klux-Klan” fu la risposta del giovane deputato, che poi fece una dura opposizione alle leggi sulla sicurezza che Blair aveva cercato di far approvare in seguito agli attacchi, in particolare la norma che avrebbe consentito di detenere i sospetti di terrorismo per novanta giorni senza formulare alcuna imputazione. Kahn, da ex attivista per i diritti umani, votò contro e contribuì a far saltare un provvedimento che, a suo giudizio, avrebbe esacerbato le tensioni tra i musulmani inglesi e gli altri cittadini.
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