Tensione tra Germania e Unione Europa per l’emergenza migranti. Altri paesi del nord Europa chiedono un prolungamento dei controlli alle frontiere.
Il governo austriaco ha annunciato di aver avviato contatti con l’Unione Europa per prolungare i controlli alle frontiere europee, misura solo temporanea secondo l’accordo di Schengen. Lo ha riferito la portavoce del ministero dell’Interno austriaco, Karl-Heinz Grundboeck. Secondo il tedesco, Die Welt sono sei in totale i Paese europei che chiederanno lunedì con una lettera formale a Bruxelles un prolungamento di almeno sei mesi dell’autorizzazione ad effettuare i controlli che dovrebbe scadere il prossimo 13 maggio. Si tratta di Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania e Svezia. La commissione è chiamata a decidere il 12 maggio.
Il Consiglio Matteo Renzi ha dichiarato di voler dialogare con Paesi del Mediterraneo per fermare i morti. “L’Africa è il continente con il maggior tasso di crescita. Alcuni Paesi hanno il tasso di crescita superiore a quelli di altri Paesi del Sud Est asiatico. Se attrezziamo l’Italia per un dialogo vero col Mediterraneo, se riusciamo a fare del Mediterraneo il cuore della nuova Europa, ci renderemo conto che questo è il modo concreto per evitare che nostri fratelli e sorelle muoiano in mare“. Queste le parole di Renzi durante il suo intervento al Teatro Massimo Bellini.
Le tensioni in Germania ci sono accese dopo l’arrivo, lo scorso anno, di un numero di migranti record che supera il milione di persone entro i confini tedeschi. Tanto che la Germania e altri cinque Paesi dell’Unione europea, cioè Francia, Austria, Belgio, Danimarca e Svezia, intendono chiedere il prolungamento di altri sei mesi a partire dal 13 maggio dei controlli di frontiera reintrodotti nello spazio Schengen. Una mossa che, se approvata (la Commissione europea si pronuncerà il 4 maggio), “sarebbe un segnale chiaro della capacità di azione dell’Europa“: così fa sapere il ministro dell’Interno tedesco, Thomas de Maizie’re.
La situazione dei migranti in Europa resta delicata e il responsabile della diplomazia tedesca spiega: “Anche se la situazione dei profughi si è al momento tranquillizzata ai confini lungo la rotta balcanica, guardiamo con preoccupazione agli sviluppi ai confini esterni dell’Europa“, ha spiegato, sostenendo che gli Stati membri: “devono poter adottare controlli alle frontiere interne in maniera flessibile laddove necessario“.
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