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Donald Trump e Hillary Clinton, sempre più vicini allo scontro finale

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Hillary Clinton contro Donald Trump, lo scontro per la conquista della Casa Bianca è sempre più vicino. Trump vince nell’ultimo super martedì elettorale e Hillary si aggiudica anche lei un en plein di voti.

Trump trionfa in tutte e cinque le gare di questo super martedì elettorale, Connecticut, Delaware, Maryland, Pennsylvania e Rhode Island, l’ex Segretario di stato ha ceduto il passo a Bernie Sanders solo in Rhode Island dove il senatore del Vermont ha ottenuto il 55% dei consensi contro il 43,3% della rivale. “Questa è stata la nostra notte più grande: mi considero il presunto candidato” repubblicano, ha esultato Trump nel suo quartier generale, la Trump Tower sulla Quinta Strada, con al suo fianco la moglie Melania, il figlio Eric e, tra gli altri, l’ex candidato Gop alla presidenza, Chris Christie. “Quando un pugile mette a terra un altro pugile non è che bisogna aspettare una decisione in giro“, ha insistito Trump reclamando la nomination. Per Ted Cruz, che non si è aggiudicato alcun delegato, il nordest è stata una debacle preannunciata. Il senatore del Texas è arrivato sempre terzo, dietro John Kasich, tranne che in Pennsylvania. Gli resta un’ultima chance: vincere in Indiana la prossima settimana.


Hillary non è da meno e vince con 2.383 delegati necessari per la nomination, ma Sanders non accenna a voler mollare e anzi, parlando davanti a 6.500 persone in West Virginia, si è appellato ai super delegati sottolineando come sia riuscito a conquistare più voti dell’ex Segretario di stato tra gli indipendenti e i repubblicani. “Con il vostro aiuto torneremo a Filadelfia per la convention democratica con la maggioranza dei voti“, ha assicurato Hillary parlando nella città dove il partito dell’Asinello dovrebbe decretare la sua incoronazione.

L’ex first lady ha rivolto a Sanders parole di apprezzamento, corteggiando i suoi sostenitori, e riservando gli attacchi solo al suo papabile rivale Gop. “L’altro giorno Trump mi ha accusata di giocare la carta dell’essere donna – ha affermato Clintonma se combattere per la salute delle donne, per i permessi familiari retribuiti e per equita’ nei salari significa giocare la carta di essere donna, allora ci sto’“. La replica del miliardario è arrivata pochi minuti dopo. Se Hillaryfosse un uomo – ha rincarato il magnate del real estate – non arriverebbe al 5% dei voti“. La parola passa ora all’Indiana, dove i candidati si contenderanno 92 delegati democratici e 57 repubblicani.

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