Ha causato almeno 24 morti e 43 feriti l’attacco coordinato a Kabul, ancora in corso e rivendicato dai talebani, ad un compound delle forze di sicurezza afghane, accanto al ministero della Difesa.
Una settimana fa i talebani avevano annunciato l’inizio dell’offensiva di primavere e hanno mantenuto i patti. La presidenza afghana in un comunicato ha riferito di 24 morti e 20 feriti. Ma il portavoce del ministero della Salute ha riferito che almeno 43 feriti sono stati trasportati in diversi ospedali della capitale. Secondo quanto riferisce l’agenzia Pajhwok, una forte esplosione, causata da un kamikaze a bordo di un’autobomba, ha scosso il centro della capitale nell’ora di punta del mattino, alle 9 a Pul-I-Mahmod, una zona in cui si trovano diversi compound militari e diverse ambasciate, tra cui quella americana.
Dopo l’esplosione sono stati uditi colpi d’arma da fuoco e, secondo fonti del ministero dell’Interno, sono due gli uomini armati ancora attivi nel compound. Fonti dell’ambasciata americana citate da Al Jazeera hanno comunicato che la sede diplomatica non è coinvolta nell’attacco. I talebani hanno rivendicato l’attacco in corso contro le forze di sicurezza afghane a Kabul. Il portavoce Zabihullah Mujahid ha comunicato che i miliziani sono riusciti a penetrare nel compound dell’intelligence, accanto al ministero della Difesa. Secondo il ministero dell’Interno afghano sono ancora due gli uomini armati ancora attivi, dopo la forte esplosione causata da un kamikaze a bordo di un’autobomba.
L’attentato di questa mattina rientra nell’offensiva di primavera lanciata dai Talebani esattamente una settimana fa: alle 5 del mattino locali (le 2 in Italia) del 12 aprile. Ad annunciarlo era stato il consiglio direttivo degli insorti con una nota pubblicata sul sito Islamic Emirate of Afghanistan. La nuova offensiva, si legge nel comunicato, si terrà in onore del Mullah Omar, il defunto leader talebano, sotto la cui leadership – hanno sottolineato gli insorti – “venne pacificato il 95% del territorio della nostra nazione da malvagità, corruzione e oppressione”
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