Oltre 400 migranti, la maggior parte dei quali somali, sono dispersi nel Mediterraneo, dopo un naufragio. Stavano tentando di raggiungere l’Italia dall’Egitto.
Scappavano dalla Somalia, dall’Eritrea e dall’Etiopia per raggiungere l’Italia, ma non ce l’hanno fatta. I barconi malconci dove viaggiavano si sono ribaltati a causa del mare mosso e 400 persone sarebbero annegate. Esattamente un anno fa, il 18 aprile 2015 un peschereccio con a bordo 800 persone si capovolse al largo della Libia, solamente 28 persone furono tratte in salvo. Una data maledetta quella del 18 aprile che riporta la morte nel nostro mare. Il corrispondente della Bbc in Kenia ha fatto sapere di aver parlato con i parenti di tre giovani somali della stessa famiglia che sarebbero tra i migranti annegati. L’ambasciatore somalo in Egitto ha dichiarato che stanno facendo verifiche sull’accaduto. Secondo la stampa somala, le squadre di soccorso sono riuscite a trarre in salvo solo 29 persone. Sui social media circola la notizia, ancora non confermata, che gli annegati erano partiti dall’Egitto e diretti in Italia.
Questa mattina anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha commentato la nuova tragedia dei migranti:”C’è veramente bisogno di pensare, oggi, di fronte ad una ennesima tragedia in cui sono morte centinaia di persone, ad un anno da una tragedia in cui ne morirono 800.” Queste le parole del presidente nel corso della cerimonia di presentazione dei candidati ai premi David di Donatello. Durante la notte sono stati recuperati 6 cadaveri e tratte in salvo 108 persone che si trovavano nel canale di Sicilia. Sempre ieri sera il Commissario straordinario del governo, Vittorio Piscitelli ha dato il via alle operazioni di recupero per il peschereccio affondato un anno fa. Secondo alcuni testimoni nel relitto dovrebbero esserci 700-800 corpi. Fuori dalla nave, la Marina Militare ha trovato 169 cadaveri, ma viste le dimensioni dello scafo, si pensa che nella stiva possano esserci dai 200 ai 400 corpi.
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