Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, all’Italian dell’Italian German High Level Dialogue si è espresso sul tema dei migranti sostenendo che non si può tornare indietro da Schengen
Alla luce dei nuovi scontri tra la polizia macedone e i migranti bloccati a Idomeni che hanno tentato di abbattere il recinto al confine con la Grecia, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo intervento alla seconda edizione dell’Italian German High Level Dialogue a Torino, ha dichiarato: Le barriere che dividono l’Europa sono una zavorra che ne appesantisce il cammino. Sono lieto che il rappresentante della Commissione ieri abbia pronunciato parole chiare su quanto sta avvenendo al Brennero. Tornare indietro da Schengen sarebbe un atto di autolesionismo, per tutti […] Non basteranno i muri e le barriere a proteggerci se l’Europa non farà passi avanti come progetto comune. Abbiamo lavorato settant’anni per abbattere i muri che dividevano l’Europa: non lasciamo che rinascano, creando diffidenze e tensioni laddove, al contrario, servono coesione e fiducia […] Lasciare senza risposte le migliaia di donne e uomini che fuggono da guerre, violenze, devastazioni e che oggi bussano alle porte dell’Europa, non è possibile.
Nell’incontro che ha preceduto i discorsi ufficiali, Sergio Mattarella e il Presidente tedesco Gauck hanno condiviso le preoccupazioni sul Brennero e sulla creazione di barriere ai confini e hanno condiviso anche l’analisi sulle conseguenze disastrose per l’Europa che le reazioni solitarie e nazionaliste possono provocare. Le dichiarazioni di Mattarella però sono destinate a costituire un terreno di polemica a livello nazionale. Salvini aveva già attaccato Mattarella sui social proprio sul tema dei migranti e dell’apertura dei confini, con parole anche dure: Il destino dell’Italia è legato al superamento delle frontiere e non al loro ripristino […] Il Presidente non può invitare i clandestini di tutto il mondo a venire in Italia. Mattarella dal suo canto replica: È un’illusione pensare che la soluzione consista nel rinunciare a ciò che siamo. Rinunciare, cioè, a principi fondamentali del nostro essere europei, a diritti che abbiamo costruito e che abbiamo il dovere di tutelare, e di diffondere, per noi e per le future generazioni. Le semplificazioni non producono proposte idonee all’ampiezza dei fenomeni che abbiamo di fronte.
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