Nella notte del 14 aprile 2014 gli estremisti di Boko Haram rapirono 276 studentesse di una scuola superiore statale a Chibok, nel nord della Nigeria. Le ragazze sembrano essere scomparse nel nulla. Oggi la Cnn ha diffuso un video in cui appare una delle studentesse.
“Mia Saratu“. Con queste parole, tra le lacrime una madre ha riconosciuto sua figlia. Il video risale allo scorso dicembre e la ragazza è una delle studentesse nigeriane rapite dal gruppo islamico estremista di Boko Haram. Il senatore Shehu Sani, coinvolto nelle trattative con i terroristi sulle ragazze di Chibok, ha detto all’Associated Press di considerare il video credibile. Yakubu Nkeki, leader di un gruppo di sostegno ai genitori delle studentesse rapite, ha riferito di aver visto brevemente parte del video della Cnn, nel mezzo dei frequenti blackout che si verificano in Nigeria, e di aver riconosciuto alcune delle ragazze.
“Stiamo tutte bene” dice una delle ragazze, enfatizzando la parola “tutte“. Ci sono stati negli ultimi mesi timori che l’uso crescente di bambine o donne adulte per portare a termine attacchi suicidi con bombe potesse indicare la trasformazione degli ostaggi in armi, incluse le studentesse di Chibok. Timori in parte fugati il mese scorso quando una ragazza kamikaze, arresasi alle forze di sicurezza nel Camerun, aveva detto di provenire da Chibok, precisando pero’ poi che si trattava di una città vicina, con lo stesso nome del paese nigeriana.
Si ipotizza che i terroristi islamici di Boko Haram abbiano rapito migliaia di persone negli ultimi anni, e i sequestri di massa hanno portato il gruppo all’attenzione del mondo. La campagna sui social network #BringBackOurGirls (Ridateci le nostre Ragazze) e’ arrivata fino alla Casa Bianca, utilizzata dalla first lady Michelle Obama. Il tentativo fallito del governo nigeriano e dell’esercito di liberare le studentesse aveva causato la condanna unanime del consesso internazionale e portato alla sconfitta del presidente Goodluck Jonathan nelle elezioni dello scorso anno.
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