Sono 100 gli italiani sinora coinvolti nello scandalo Panama Papers e la lista si allunga ogni giorno di più. La Commissione Europea ha annunciato una stretta a livello di controlli internazionali per garantire una maggiore trasparenza fiscale.
Si allunga sempre di più la lista degli italiani coinvolti nello scandalo “Panama Papers”, che ormai annovera tra le sue sue fila politici, noti imprenditori, personaggi dello spettacolo, calciatori, intellettuali, artisti senza risparmiare nessun settore. Da Valentino a Montezemolo, da Barbara D’Urso a Carlo Verdone, nessun settore è escluso dalla lunga lista di nomi accusati di aver portato i propri conti all’estero. L’effetto dello scandalo sull’evasione fiscale tramite sicietà offshore ha smosso non solo l’opinione pubblica, ma anche il Governo – che ha annunciato sanzioni molto pesanti per gli evasori – e la Commissione Europea, che ha concordato di stabilire nuove norme per imporre alle società che abbiano un giro di affari di almeno 750 milioni di euro di rendere pubblici i loro dati fiscali per ciascuno degli Stati dove operano, con l’obiettivo di fare trasparenza.
Secondo la Commissione Europea, rendendo noti annualmente “Paese per Paese” i guadagni, il fatturato, le tasse pagate e da pagare, il numero dei dipendenti e le specifiche attività esercitate, dovrebbe diventare più difficile l’evasione e l’elusione fiscale. Lo scandalo, secondo gli ultimi aggiornamenti, non solo riguarda i paradisi fiscali per evasori, ma anche un giro di riciclaggio di denaro sporco e copertura per azioni dei servizi segreti. Secondo quanto dichiarato da fonti ufficiali, la polizia panamense ha fatto un blitz negli uffici dello studio legale Mossack Fonseca per accertare tutte le attività illecite. In un comunicato rilasciato dal Pubblici Ministero di Panama si legge: Al momento è stata condotta un’ispezione visiva e una ricerca presso la sede dell’azienda Mossack.
L’operazione, coordinata dal procuratore generale di El Salvador Douglas Melendez è mirata a sequestare documenti e apparecchiature informatiche utili ad ulteriori accertamenti. Il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, in un’intervista ha dichiarato: L’Italia è un Paese all’avanguardia nella lotta ai paradisi fiscali. I Panama Papers dimostrano che ci sono ancora molti buchi neri nella lotta all’evasione internazionale, soprattutto in termini di localizzazione di strutture societarie e annuncia iniziative nelle sedi internazionali, auspicando un rafforzamento della collaborazione internazionale esistente. Jonathan Hill, il Commissario UE per i Mercati finanziari, ha affermato che I Panama Papers non hanno cambiato l’agenda della Commissione Europea, ma ne hanno rafforzato l’impegno a far pagare i profitti là dove sono stati generati ed ha posto l’accento sull’importanza di favorire una concorrenza fiscale più leale tra le imprese, indipendentemente dalla loro grandezza. Il Ministro ha annunciato che entro sei mesi dovrebbe essere stilata una “lista nera” delle società offshore che non si adeguano agli standard di trasparenza.
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