Guidi, dimissioni rispettate da Renzi. Lo scandalo Eni fa tremare il governo

Federica Guida si è dimessa dal suo incarico come ministra dello sviluppo economico, in seguito a un’intercettazione dove parla con il suo compagno Gianluca Gemelli sullo smaltimento dei rifiuti legati alle estrazioni petrolifere.

Per ora la Procura di Potenza artefice dell’inchiesta non ha scritto sulla lista degli indagati il nome della Guidi, ma quello del compagno Gianluca Gemelli risulta esserci. La procura ha arrestato sei persone e ha bloccato lo stabilimento dell’Eni in Val’Agro. Al centro dello scandalo che ha costretto la ministra alla dimissioni c’è una telefonata tra lei e il suo compagno.

La chiamata è stata registrata dagli inquirenti delle indagine relative alla gestione dei rifiuti nel centro Eni. Il Pm a capo delle indagini aveva chiesto l’arresto di Gemelli, accusato di traffico di influenze illecite per i suoi rapporti con il ministro. Il 13 dicembre la Guidi e Gemelli si chiamano e la ministra rassicura il compagno con queste parole: “Dovremmo riuscire a mettere dentro al Senato se… è d’accordo anche Mariaelena la… quell’emendamento che mi hanno fatto uscire quella notte. Alle quattro di notte… Rimetterlo dentro alla legge… con l’emendamento alla legge di stabilità e a questo punto se riusciamo a sbloccare anche Tempa Rossa… ehm… dall’altra parte si muove tutto!“.

La Guidi è indifendibile ha detto Renzi qualche giorno fa e così la ministra si è dimessa scrivendo questa lettera al presidente del consiglio: “Caro Matteo sono assolutamente certa della mia buona fede e della correttezza del mio operato. Credo tuttavia necessario, per una questione di opportunità politica, rassegnare le mie dimissioni da incarico di ministro. Sono stati due anni di splendido lavoro insieme. Continuerò come cittadina e come imprenditrice a lavorare per il bene del nostro meraviglioso Paese“.

Photo Credits: Facebook

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