Si tratta del più grosso scandalo dello Stato del Vaticano, i finanziamenti destinati all’ospedale Bambin Gesù finiti nella ristrutturazione dell’attico dell’ex Segretario di Stato Vaticano, Tarcisio Bertone. Per ora sono due gli indagati: Giuseppe Profiti ex presidente del Bambin Gesù e Massimo Spina ex tesoriere.
I GIUDICI DI PAPA FRANCESCO CONTRO BERTONE
Per ora il cardinal Bertone non è stato indagato riguardo la faccenda dei finanziamenti del Bambin Gesù finiti nella ristrutturazione del suo attico. Il cardinale si difende dalla accuse dicendo di non essere venuto mai venuto a conoscenza dell’uso illecito dei fondi destinati alla cura dei bambini malati. Ma per i giudici del Vaticano non ci sono dubbi: Bertone sapeva.
I FONDI PER I BAMBINI MALATI MAI ARRIVATI ALL’OSPEDALE
I lavori di ristrutturazione dell’attico di Bertone sono costati 422 mila euro, fatturati non alla società impiegata per i lavori, la Castelli Re chiusa nel luglio del 2015, ma a una holding britannica con sede a Londra, la LG Concrator controllata da Gianantonio Bandera, titolare della Castelli Re e amico intimo di Bertone. I soldi erano destinati al Bambin Gesù, ma le cose sono andate in maniera diversa.
LA LETTERA CHE INCHIODA BERTONE
La prova schiacciante del coinvolgimento del cardinal Bertone nella faccenda è una lettera, nelle mani dei magistrati di Papa Francesco. Risale al 7 novembre 2013 e dal testo si legge chiaramente l’offerta fatta a Bertone di pagare con i soldi della Onlus dedicata ai bambini malati, i lavori dell’attico con la scusa di ospitare nella casa incontri istituzionali. Bertone il giorno dopo ringrazia, accettando l’offerta. Il cardinale quindi sapeva dell’utilizzo illecito dei soldi e ora il Vaticano dovrà considerare il suo coinvolgimento nelle indagini. Se Bertone sarà incriminato e giudicato dalla Corte di Cassazione della Città del Vaticano, ci troveremo di fronte al primo caso nella storia della Chiesa Cattolica.
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