Una notizia ha fatto tremare gli stalker di tutto il mondo: dal 12 aprile Facebook mostrerà chi visita i profili. È una bufala, ma perché ci piace tanto andare a vedere le vite degli altri? Uno studio rivela i meccanismi psicologici che non ci permettono di resistere alla tentazione di spiare.
Andare sul profilo Facebook di una persona, sfogliare le foto, leggere i commenti, studiare le risposte, rivedere le foto… Alzi la mano chi almeno una volta nella vita l’ha fatto. Grazie alla copertura dell’anonimato si può tranquillamente andare su Facebook e studiare a fondo le foto dell’ex o della nuova fiamma dell’ex. Ma attenzione pare che per gli spioni del web la pacchia sia finita. Stanno girando sui vari social dei meme dove si annuncia una terribile notizia: Facebook dal 12 aprile mostrerà chi visita i profili e anche il numero di volte che si accede alla pagina.
Una catastrofe per gli stalker del web che dovranno considerare l’idea di venire scoperti. Ma sarà vero? Pare che la notizia sia una bufala, il 12 aprile su Facebook qualcosa cambierà, ma non si tratta delle visualizzazioni del profilo. Verranno introdotti degli Istant Articles ovvero dei contenuti condivisi da una testata giornalistica che saranno visualizzati all’interno dello stesso social, in questa maniera gli editori guadagneranno velocità e prestazioni.
Possiamo tirare tutti un sospiro di sollievo e andare a sbriciare sulle pagine senza la paura di venire beccati. Ma perché non resistiamo alla tentazione di andare a ficcare il naso nelle vite degli altri? Spiare secondo gli studiosi nasconde più della semplice curiosità di andare a vedere che cosa sta facendo un ex fidanzato o quell’amica che non ci sta molto simpatica. Secondo gli psicologi si tratta di un attitudine che nasconde una perversione sessuale il Voyeurismo, dal francese Voyer (chi guarda) ossia il provare piacere ed eccitazione sessuale mediante l’osservazione nascosta delle attività sessuali altrui.
Spiare la vita degli altri potrebbe indicarci questa strada. Secondo alcuni studi del dipartimento di psicologia dell’ Ohio State University controllare i profili Facebook di conoscenti e amici che hanno avuto meno successo nella vita di noi o che sono meno attraenti, ci fa sentire meglio, aumenta la nostra sicurezza e la nostra autostima. Al contrario se invece spiamo chi è più realizzato o più bello di noi, cadiamo in una sorta di depressione. Lo studio ha confermato che quando si ha una giornata storta per auto consolarci si va spesso sulla pagina di una persona con poco successo, se invece si è soddisfatti e di buon umore si è più propensi ad accettare anche il successo altrui. Questo dimostra quanto i social network influenzino la nostra vita e non solo, anche il nostro umore quotidiano.
Photo Creditis: Facebook