Dopo una settimana dagli attentati di Bruxelles, il Belgio e l’Europa cercano di tornare alla normalità. Ma la tensione nelle città è ancora alta. Qualcosa non ha funzionato nel sistema di sicurezza belga, errori che si sono rivelati fatali. Proviamo a spiegare quali sono stati i passi falsi della polizia belga.
Le indagini sugli attentati di Bruxelles non stati un fallimento per l’intero sistema di sicurezza belga. La prima domanda che tutti si sono fatti subito dopo gli attentati è stata: come è possibile che in una città come Bruxelles, dove l’allerta terrorismo da mesi era al massimo livello, si sono potuti verificare degli attentati così ben strutturati? Cos’è che non ha funzionato all’interno del sistema di sicurezza belga?
IL SISTEMA DI SICUREZZA IN BELGIO
Prima di cercare delle riposte bisogna capire come è organizzata la polizia belga. I dipartimenti sono divisi in sei autorità differenti e non sono coordinati tra di loro. Inoltre solo da pochi mesi è attiva una cellula contro il terrorismo internazionale, ma all’interno di questa struttura nessuno parla l’arabo e questo come si può bene capire è un grosso limite, inoltre la polizia belga non ha nessun infiltrato all’interno delle organizzazioni terroristiche. Oltre a queste problematiche si aggiungono le crisi politiche all’interno della società belga, divisa tra comunità fiamminga e francofona. Questo porta alla luce come il paese sia disgregato senza un piano unico per contrastare il terrorismo. In questa maniera i combattenti dell’Isis hanno potuto agire indisturbati.
GLI ERRORI DELLA POLIZA BELGA
Il primo gravissimo errore riguarda le forze impegnate per garantire la sicurezza dei cittadini, il giorno prima dell’attentato il 21 marzo nonostante l’allerta fosse al massimo livello, sia all’aeroporto sia nelle stazioni della metro non c’era abbastanza personale disponibile. Ma non è tutto, altri clamorosi errori sono stati fatti. Il primo si è verificato il 16 marzo durante il blitz al sobborgo di Bruxelles, Forest. Durante l’operazione un agente grida a due uomini “Andate via veloci, c’è un’operazione della polizia!” I due uomini ubbidiscono immediatamente, peccato che si tratta di Salah Abdeslam e Amine Choukri i principali ricercati per gli attentati di Parigi. L’agente dice di non averli riconosciuti, un errore o un gesto di complicità?
Ma torniamo nel mese di dicembre, quando subito dopo gli attentati di Parigi la tensione a Bruxelles è altissima. Il 7 dicembre Salah è ricercato in tutta la città e un poliziotto scrive un rapporto confidenziale dove indica l’indirizzo preciso del covo del terrorista: Rue des Quartres Ventes n 79. Il fascicolo non è mai stato consegnato alla polizia giudiziaria.Perché? Questi sono solo alcuni degli errori clamorosi fatti dalla polizia belga e che se evitatati forse avrebbero potuto sventare gli attentati e salvare delle vite umane.
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