Il Presidente degli Stati Uniti Barak Obama è arrivato a Cuba. Rimarrà sull’isola per tre giorni per un viaggio storico che riapre le relazione tra Usa e Cuba dopo mezzo secolo di embargo.
Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, insieme alla moglie Michelle e alle due figlie, ha toccato il suolo cubano alle 16.34 (21.34 italiane). Ad aspettare la famiglia presidenziale all’aeroporto di Jose Marti, il ministro degli esteri cubano, massima autorità presente, Bruno Eduardo Rodríguez Parrilla. Sotto una leggera pioggia gli Obama sono saliti a bordo della limousine presidenziale per poi fare una passeggiata nel centro dell’Avana.
Era il 1961 quando Washington ruppe definitivamente ogni rapporto con Cuba decretando l’embargo totale e costringendo l’isola a dipendere economicamente dall’Unione Sovietica. Oggi dopo 55 anni e dopo il processo di normalizzazione delle relazioni partito il dicembre del 2014, Barack Obama è il primo presidente degli Stati Uniti a tornare sull’isola. Ma i problemi a Cuba sono iniziati ancora prima del suo arrivo, mentre Obama era in volo verso l’isola sono state arrestate all’Avana una cinquantina di persone dissidenti al Regime di Castro. L’arresto è avvenuto al termine di una manifestazione chiamata Damas de Blanco, organizzata dalle vittime delle repressione di Fidel. L’opposizione ha subito denunciato l’accaduto, ma i manifestanti rimangono ancora in carcere.
“Una opportunità storica di impegnarsi con il popolo cubano“. Queste le parole di Obama davanti allo staff dell’ambasciata americana a Cuba. “Meraviglioso essere qui” ha continuato, sottolineando che un presidente americano non mette piede sull’isola da quasi 90 anni. L’ultimo fu Calvin Coolidge nel 1928, che arrivò con una nave da guerra in tre giorno, mentre lui ci è arrivato in tre ore d’aereo. I tempi sono cambiati, forse anche per Cuba.
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