Questa settimana Velvet News per la rubrica In libreria consiglia una rassegna di libri dai quali emergono bellissimi ritratti di donne: la giovane Purity protagonista dell’attesissimo romanzo omonimo di Jonathan Franzen; dieci profili storici di donne rivoluzionarie, la storia della campionessa Aganetha Smart e della fotografa Vivian Maier; una donna vittima di violenza domestica nell’ultimo romanzo di Sveva Casati Modignani
• Purity di Jonathan Franzen (Einaudi)
Uscito lo scorso anno a New York, in Italia, Purity è uno dei libri più attesi per il 2016. Il quinto nuovo romanzo di Jonathan Franzen conferma il grande talento dello scrittore, la sua abilità nel tratteggiare figure ben costruite da un punto di vista psicologico e sempre ben inserite in un preciso contesto sociale e geografico. Impostata quasi fosse una rappresentazione teatrale, la trama è articolata in sei parti, guidate da quattro differenti punti di vista. Ogni parte, come la scena di un dramma, prevede un’ambientazione diversa. La storia principale, allora, che è quella della giovane ventiduenne Purity Tyler detta Pip, si intreccia a quella di altri personaggi comprimari, tutti ugualmente seguiti dall’occhio intelligente e ficcante dell’autore durante tutti gli sviluppi delle loro vicende personali. Il fulcro fondamentale della trama, che poi si snoda in altri sorprendenti microcosmi, è comunque costituito dalla storia di Pip. Questa ragazza, giovane e intraprendente, che vuole cercare suo padre e che ha un rapporto conflittuale con la madre, la quale si ostina a nasconderle la sua vera identità. Indebitata fortemente con l’università, la giovane ha il forte bisogno di trovare un impiego. Ottiene la possibilità di poter frequentare uno stage diretto da Andrea Wolf, un leaker rivale di Julian Assange. Decide di partire subito, quindi, per la Bolivia, dove si trova la sede dello Sunlight Project. Lì instaurerà un rapporto ombroso e complesso con Wolf. La relazione tra i due può essere presa benissimo a paradigma di una caratteristica palese della scrittura di Franzen: scavare nell’animo dei personaggi e registrare tutte le sfumature, ma proprio tutte, con uno sguardo acuto e penetrante.
• Sebben che siamo donne. Storie di rivoluzionarie di Paola Staccioli (DeriveApprodi)
Un libro che vuole restituire senza ombra di fraintendimenti una graffiante verità storica: le donne militanti comuniste hanno combattuto, non perché spinte dall’ amore nei confronti dei loro uomini, ma per una scelta autonoma e consapevole. Dalla storia riemergono dieci incredibili profili di donne militanti femministe protagoniste di una lunga lotta, portata avanti con costante fermezza, dagli anni settanta fino all’inizio del nuovo millennio, fermate solo dalla morte. Il ventaglio dei nomi è arcinoto ma vale la pena di ricordarlo: Elena Angeloni, Margherita Cagol, Annamaria Mantini, Barbara Azzaroni, Maria Antonietta Berna, Annamaria Ludmann, Laura Bartolini, Wilma Monaco, Maria Soledad Rosas, Diana Blefari. Inoltre, vera e propria perla del volume, spicca la presenza di una bellissima testimonianza, quella di Silvia Baraldini, “sopravvissuta” a 25 anni di carcere in America. Scene di morte, di dolore, di sofferenza che si avvicendano con un ritmo martellante. Ma è un martello che vale la pena di sentire nella propria testa, perché restituisce a queste eroine della politica, dopo anni di distanza,quel grido che era stato ingiustamente soffocato a suo tempo.
• Girl runner di Carrie Snyder (Sonzogno)
“Aggie è un’eroina memorabile: mi ha presa per mano dalla primissima pagina”. Sono le parole di un’altra scrittrice, Sara Gruen, che si leggono sulla copertina di questo libro che narra la storia di Aganetha Smart, una brillante atleta che, nel lontano 1928, conquistò la medaglia d’oro per il Canada alle olimpiadi di Amsterdam. Ora ha 104 anni, si trova su una sedia a rotelle in una casa di cura per anziani e accetta di raccontare la propria vita a due giovani ragazzi che sono venuti a trovarla e sono intenzionati a fare un interessantissimo documentario su di lei. Oltre al racconto della sua vita, in modo particolare del periodo dell’infanzia trascorso nell’Ontario, e delle sue incredibili imprese sportive, Aggie non tralascia di esternare l’enorme emozione che le ha sempre suscitato la corsa. Per lei correre significa molto di più di un semplice sport. Lei, afferma nel libro, ha sempre corso “per il desiderio di essere forte”. La corsa è sempre stata, per un’eroina abituata a essere potente sul campo con le lunghe distanze, l’unico scoglio di salvezza in una lunga vita vessata dalle mancanze e dalle sofferenze. La storia di una grande donna che, forte di un ricco bagaglio di esperienze, ha molto da raccontare non solo ai due giovani ragazzi del romanzo ma a tutti noi.
• Lei. Vivian Maier di Cinzia Ghigliano (Orecchio Acerbo)
Per i ragazzi questa settimana consigliamo un libro illustrato di Cinzia Ghigliano. Il libro è incentrato su una bellissima figura di donna artista, Vivian Maier, che saprà conquistare sicuramente il pubblico dei giovanissimi lettori. Lei è una fotografa anche se fa di tutto per celarlo alla vista degli altri. È anche una bambinaia, che riesce a farsi amare dai suoi bambini. Un libro per ragazzi che piacerà anche agli adulti per tutti gli interrogativi che la storia narrata è in grado di suscitare sulla personalità un po’ introversa, quasi misteriosa, di questa fotografa statunitense. Sempre in giro con la sua macchinetta fotografica, la Maier immortala con questo suo terzo occhio tutto ciò che capita sotto la sua visuale. Dai bambini di cui si occupa agli elementi spiccioli della quotidianità, compresa quella più degradata dei quartieri abietti, tutto viene trafitto dall’occhio vigile e fulmineo della Maier. Peccato però che, per sua volontà, i tanti scatti non vedono mai la luce. Questo libro, di cui si può lamentare soltanto la brevità – sono sole 35 pagine – offre un ritratto umano e artistico di una donna speciale, che può essere considerata un’antesignana un po’ stravagante della street photos dei nostri giorni.
• La moglie magica di Sveva Casati Modignani (Sperling & Kupfer)
L’ultimo romanzo di Sveva Casati Modignani, una delle penne più amate e raffinate della narrativa contemporanea, è incentrato su un tema di forte attualità: la violenza domestica delle donne. Mariangela, il cui soprannome è Magìa, diviene simbolo di tutte quelle donne che come lei vivono quello stesso dramma, la cui cornice è rappresentata proprio dalle mura domestiche. L’elegante palazzina milanese, dove Magìa vive insieme al marito Paolo, all’inizio teatro della sua felicità, diviene, con il tempo, quasi la sua prigione. Lì dopo l’ennesimo atto violento subito dal marito, un uomo completamente abbagliato dalla gelosia e dall’ostinata confusione dell’amore con il possesso, Magìa decide di porre fine alle sue pene. Fortunatamente, però, quasi per miracolo, Mariangela viene salvata da un’amica. Un libro che racconta le vicissitudini intercorse tra lei e lui, dalla parte di lei – viene quasi in mente un romanzo del Novecento di Alba de Cespedes il cui titolo è proprio Dalla parte di lei – in cui le ragioni di un gesto estremo, lì un omicidio qui un suicidio, vengono raccontate dalla parte di chi le ha vissute direttamente. Ma non da entrambe le parti in gioco. Piuttosto dalla parte di chi è rimasto sempre attaccato ad un grigio sentimento di sottomissione al più forte. Dovrebbero essere sempre scritti e pubblicati romanzi come questo, per continuare a dare voce a chi per anni, senza ribellarsi a un destino già precostituito, riesce a mantenere sempre un’agghiacciante mano di silenzio sulla bocca.
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