ExoMars: l’Italia arriva su Marte

L’Italia sbarca su Marte: lanciata la missione ExoMars verso il pianeta rosso

È partita la missione europea ExoMars: il razzo Proton che trasporta la sonda e il modulo di atterraggio è stato lanciato dalla base russa di Baikonur (Kazakhstan), l’arrivo è previsto per il 16 ottobre. ExoMars è il primo programma europeo che ha come obiettivo di atterrare sul pianeta rosso per cercare tracce di vita passata. L’Italia è il primo finanziatore del programma, con Agenzia Spaziale Italia (ASI), il Gruppo Finmeccanica e Thales Alenia Space Italia. “L’Italia contribuisce in tanti modi a questa missione, anche attraverso il supporto di Terra per le misure di telemetria fatte dalla nostra base di Malindi. Il segnale permette di controllare le fasi finali prima di partire nel grande spazio profondo verso Marte” – ha dichiarato il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Roberto Battiston, che ha seguito questa fase cruciale della missione nel centro di controllo dell’agenzia spaziale Roscosmos a Mosca.

ExoMars: l'Italia arriva su Marte

Ha inoltre aggiunto che missioni come questa si possono ottenere soltanto grazie alla collaborazione internazionale […] Fa riflettere il fatto che lo spazio sia un elemento unificante in un momento storico nel quale l’Europa è alle prese con temi come quello dell’immigrazione e la Russia con la questione ucraina. La seconda fase della missione Exomars è prevista nel 2018 e dovrà portare sulla superficie marziana un rover equipaggiato con un trapano che perforerà il suolo fino a due metri di profondità. Il Premier Matteo Renzi su Twitter ha commentato: ExoMars è l’Europa che ci piace. È l’Italia di cui siamo orgogliosi.

ExoMars: l'Italia arriva su Marte

Marte è il quarto pianeta del sistema solare, in ordine di distanza dal Sole e l’ultimo dei pianeti di tipo terrestre dopo Mercurio, Venere e Terra. Il pianeta prende il nome dall’omonima divinità della mitologia romana e il suo simbolo astronomico è la rappresentazione stilizzata dello scudo e della lancia del dio. È chiamato il “pianeta rosso” per il suo caratteristico colore dovuto alle grandi quantità di ossido di ferro che lo ricoprono. Pur presentando un’atmosfera molto rarefatta e temperature medie superficiali piuttosto basse, il pianeta è il più simile alla Terra tra quelli del sistema solare. Nonostante le sue dimensioni siano intermedie fra quelle del nostro pianeta e quelle della Luna (il raggio equatoriale è di 3397 km, circa la metà di quello della Terra e la massa poco più di un decimo), presenta inclinazione dell’asse di rotazione e durata del giorno simili a quelle terrestri. La sua superficie presenta formazioni vulcaniche, valli, calotte polari, deserti sabbiosi e formazioni geologiche che suggeriscono la presenza, in un lontano passato, di un’idrosfera.

ExoMars: l'Italia arriva su Marte

Tra le formazioni geologiche più notevoli di Marte: il Monte Olimpo, il vulcano più grande del sistema solare (alto 27 km) e le Valles Marineris, un lungo canyon più esteso di quelli terrestri. Marte presenta delle variazioni di colore, imputate inizialmente alla presenza di vegetazione stagionale; tuttavia, le osservazioni spettroscopiche dell’atmosfera avevano da tempo fatto abbandonare l’ipotesi che vi potessero essere mari, canali e fiumi o un’atmosfera sufficientemente densa per dare luogo a forme di vita. La Missione Mariner nel 1965 aveva infatti mostrato un pianeta desertico e arido, caratterizzato da forti tempeste di sabbia periodiche. La speranza che Marte possa accogliere la vita è stata ripresa in considerazione da quando il modulo Phoenix Mars Lander ha scoperto acqua sotto forma di ghiaccio, il 31 luglio 2008.

Photo credits: Twitter

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