Un asilo del quartiere Isola di Milano ha abolito la festa del papà per tutelare le coppie di genitori gay. Il caso ha fatto scoppiare diverse polemiche.
I piccoli alunni di un asilo di Milano, quest’anno per il 19 marzo, giorno della festa del papà, non porteranno a casa i tradizionali lavoretti dedicati all’evento. Così hanno deciso le educatrici dell’asilo di via Toce a Milano, la motivazione del divieto è stata presa per evitare che le coppie di genitori gay potessero rimanere offesi. Immediatamente è scoppiata la polemica. L’assessore all’educazione Francesco Cappelli ha dichiarato che l’amministrazione comunale (da cui dipende l’asilo) non è entrata nel merito della questione. Per Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia) quelle di cancellare la festa è “una scelta demenziale” e ha parlato di mancanza di rispetto per la famiglia tradizionale, annunciando anche un interrogazione comunale. La risposta di Palazzo Marino non si è fatta attendere: “Nessuno ha avuto un’idea del genere. In realtà le maestre pensavano di celebrare la festa in modo diverso, per poter coinvolgere anche chi non ha un papà.”
La festa del papà è una ricorrenza civile diffusa in tutto il mondo. Nei paesi cattolici si festeggia il 19 marzo, il giorno dedicato a San Giuseppe il padre “adottivo” di Gesù. San Giuseppe è considerato l’archetipo del padre e nella tradizione popolare protegge anche gli orfani, le giovani nubili e i più sfortunati. Per questo in alcune zone della Sicilia il 19 marzo è tradizione invitare i poveri a pranzo mentre in altre zone la festa coincide con la fine dell’inverno e come rito propiziatorio si prepara un grande falò. Tradizioni antiche che magari in vista dei cambiamenti familiari che in questo periodo la nostra società sta vivendo andrebbero riesaminate, riviste e riconsiderate, ma di certo non cancellate.
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