Categorie: Hi-tech

Facebook: a caccia di nuovi termini slang

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Facebook ha lanciato un nuovo software per identificare neologismi, termini slang e nuovi modi di dire e riportarli in un “glossario social”

Facebook ha brevettato un software che esplorerà il social network per identificare termini slang e nuovi modi di dire per riportarli in un “glossario social”. Il brevetto, che è stato concesso nel mese di febbraio, si basa su un sistema che esaminerà i messaggi utilizzati sul social network alla ricerca di tutti i neologismi coniati in rete, soprattutto dal popolo di giovani e giovanissimi utenti. Il software metterà insieme espressioni gergali, frasi, parole, stringhe di linguaggio o nuove attribuzioni di significato utilizzate di frequente sulla piattaforma da gruppi di persone ma non ancora in uso comune. La ricerca riguarda anche acronimi, abbreviazioni, nomi, soprannomi e qualsiasi altro tipo di segmento linguistico coniato, o di espressioni già in uso ma utilizzate con significati diversi. Si tratterebbe dunque non solo di uno studio sociologico ma di una vera e propria ricerca in campo linguistico e glottologico.

Il software funzionerà con un sistema incrociato di verifica per individuare termini non ancora in uso ma che iniziano ad essere ricorrenti. Tali termini, se ricorrono con frequenza, sono automaticamente inseriti nel nuovo glossario, se perdono popolarità nella rete, sono automaticamente rimossi. In pratica il sistema funzionerebbe secondo il seguente schema: ndividuare nuovi termini testuali; determinare che il termine testuale non è associato ad un significato noto; determinare che il termine testuale potrebbe essere aggiunto al glossario; aggiungere il termine testuale al glossario; fornire informazioni relative al glossario in base alle funzioni di social networking; ricevere feedback riguardanti i termini testuali inseriti nel glossario sociale; rimuovere termini testuali obsoleti dal glossario.

Il software terrà conto anche di altri fattori, quali geolocalizzazione e fascia d’età. Non è del tutto chiaro l’uso che Facebook potrebbe poi fare del nuovo glossario, probabilmente potrebbe essere utilizzato per sviluppare un nuovo sistema di scrittura intuitiva che includa termini non presenti nel dizionario. Un’altra ipotesi è che il glossario potrebbe essere stato studiato per gli adolescenti, al fine di indurli ad un maggiore uso della piattaforma. Secondo un rapporto di iStrategy Labs infatti, tra il 2011 e il 2013, Facebook ha perso quasi tre milioni e mezzo di utenti di età compresa tra i 13 e i 17 anni a favore di un’utenza di età superiore.

Photo credits: Twitter

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