ROMA – Il comma 936 della Legge di Stabilità 2016 prevede che entro il 30 aprile 2016, in sede di Conferenza unificata, saranno “definite le caratteristiche dei punti di vendita ove si raccoglie gioco pubblico, nonché i criteri per la loro distribuzione e concentrazione territoriale al fine di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico e della pubblica fede dei giocatori e di prevenire il rischio di accesso dei minori di età”.
Le intese raggiunte in sede di Conferenza unificata saranno “recepite con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, sentite le Commissioni parlamentari competenti”. Sarà dunque necessaria la Conferenza unificata per assumere deliberazioni, promuovere e sancire intese ed accordi, esprimere pareri, designare rappresentanti in relazione alle materie ed ai compiti di interesse comune alle Regioni, alle Province e ai Comuni in tema di distribuzione territoriale del gioco d’azzardo legale.
Intanto gli enti locali hanno cominciato il confronto sui temi dell’offerta del gioco pubblico. Lo scorso 3 marzo, durante la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, è stato presentato il “Manifesto delle Regioni per la lotta alla ludopatia”, promosso dal governatore della Lombardia Roberto Maroni. Il testo ha già raccolto l’adesione di Liguria, Veneto, Basilicata e Campania e sarà inoltre al centro della prima Conferenza Nazionale delle Regioni e degli enti locali sul contrasto al gioco d’azzardo, in programma a Milano il prossimo 9 marzo.
Sottoscrivendo il documento, chi aderisce si impegna a presentare in sede di Conferenza unificata, (prevista con ogni probabilità il prossimo 24 marzo, sebbene la data non sia ancora confermata), una serie di posizioni condivise in tema di regolamentazione del gioco e contrasto alle patologie ad esso collegate.
“Alla Conferenza si chiede di non retrocedere dai terreni conquistati al gioco d’azzardo grazie alle buone azioni regionali, di garantire, con l’introduzione della futura cornice normativa di livello statale, la salvaguardia della normativa regionale preesistente”, specifica il Manifesto.
Facendo un passo indietro nel tempo, ricordiamo che la Delega Fiscale era rimasta inattuata per quel che riguarda il settore dei giochi, fatto che non ha permesso il riordino delle disposizioni vigenti in materia di giochi pubblici con l’introduzione di regole trasparenti e uniformi a livello nazionale. Il fatto che i principi individuati con la Delega non siano stati attuati ha avuto come esito l’inasprirsi dei contrasti tra governo centrale ed enti territoriali, che hanno imposto
limiti e condizioni alle attività di gioco. Non stupisce a questo punto che il legislatore abbia deciso di affidare proprio alla Conferenza Unificata (sede congiunta della Conferenza Stato-Regioni e della Conferenza Stato-Città ed autonomie locali) il compito di far dialogare le parti al fine di arrivare ad un’intesa comune.