Il nuovo direttore della Reggia di Caserta accusato dai sindacati di lavorare troppo, Matteo Renzi in sua difesa: “La pacchia è finita!”
Il direttore permane nella struttura fino a tarda ora senza che nessuno abbia comunicato e predisposto il servizio per tale permanenza. Tale comportamento mette a rischio l’intera struttura – erano state queste le parole dei rappresentanti dei sindacati Uilpa, Ugl-Intesa, Usb e Rsu, in una lettera indirizzata al Ministro Franceschini perché, a loro avviso, il nuovo direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori, lavora troppo. L’accusa è contenuta in un documento ufficiale di protesta: Gestione della Reggia di Caserta. Rilievi, indirizzato anche al Segretario Generale del Ministero dei Beni Culturali e al Responsabile della Direzione Generale dei Musei. La prassi vuole che, essendo il documento ufficiale, il Ministero chieda spiegazioni al diretto interessato e così Felicori dovrà spiegare le ragioni del suo comportamento “anomalo”. Sembra quasi un paradosso ma l’accusa è reale e ufficializzata a tutti gli effetti.
Sull’argomento è intervenuto in modo deciso Matteo Renzi, che su Facebook ha scritto: “L’accusa sembra ridicola, in effetti lo è. I sindacati che si lamentano di Felicori, scelto dal Governo con un bando internazionale, dovrebbero rendersi conto che il vento è cambiato. E la pacchia è finita! La Reggia di Caserta è un luogo meraviglioso, ad appena un’ora di treno da Roma Termini. Il direttore Felicori ha un mandato chiaro: Rilanciarla. E noi siamo con lui. Non è un caso se a febbraio 2016 i visitatori sono aumentati del 70% rispetto a febbraio 2015 e gli incassi aumentati del 105%. Quando ho visitato la Reggia ho detto chiaramente che noi credevamo in questo luogo pazzesco e che faremo di tutto perché gli italiani e gli stranieri tornino a visitarla. Il direttore sta facendo semplicemente il suo lavoro. E tutti siamo con lui, senza paura. Il vento è cambiato. Viva la cultura, viva l’Italia che si impegna”.
“La nomina a direttore della Reggia di Caserta mi riempie di orgoglio. Per un dirigente pubblico che ha dedicato la propria vita professionale alla cultura è un riconoscimento che fa un enorme piacere… Mi attende una nuova fantastica e impegnativa sfida che mi accingo ad affrontare con umiltà, volontà di ascolto e desiderio di imparare”, questo è quanto dichiarato da Mauro Felicori nell’agosto scorso relativamente alla sua nomina. In realtà il suo zelo è andato a sovrapporsi a una situazione che per troppo tempo ha lasciato la Reggia e i suoi giardini, sito UNESCO, in uno stato di caos allarmante, con venditori ambulanti, rifiuti, auto dei dipendenti parcheggiate ovunque, strutture museali affittate ai dipendenti. Situazione che aveva determinato una svalutazione della dimora borbonica ed un significativo calo negli ingressi. In pochi mesi il nuovo direttore è riuscito a dare un’inversione di tendenza, stabilendo regole chiare e ristrutturando l’organico; ciò ha fatto sì che, nonostante il processo di recupero sia solo all’inizio, la Reggia, patrimonio della cultura italiana, sia stata rivalutata e gli ingressi, ora che il palazzo reale è aperto 7 giorni su 7, sono aumentati considerevolmente.
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