Altissima la tensione in tutta Europa, centinaia di migranti hanno sfondato la barriera tra Macedonia e Grecia, a Calais interrotto lo sgombero della Giungla
Forte tensione al confine tra Grecia e Macedonia, dove centinaia di migranti sono riusciti a sfondare la barriera tra Grecia e Macedonia, dopo giorni di attesa per varcare la frontiera. Molte le persone ferite negli scontri con la polizia, tra cui molto bambini. A Calais, nel nord della Francia, dopo scontri tra polizia, attivisti no border e migranti, è stato interrotto lo sgombero della “Giungla”. La situazione rischia di precipitare per il numero sempre maggiore di migranti e la difficoltà dell’Europa di gestire politiche unitarie di accoglienza.
La Commissione Europea sta analizzando il piano di emergenza trasmesso dalla Grecia. Il portavoce Mina Andreeva ha riferito che, per far fronte alla crisi, la Commissione utilizzerà tutti gli strumenti a sua disposizione, incluso il rafforzamento della capacità di accoglienza e che si adopererà per la gestione delle frontiere e provvederà al ricollocamento e ai rimpatri, facendo fronte anche agli attuali e i futuri bisogni, quali risorse umane e fondi d’emergenza.
L’Italia è tornata a chiedere, per voce dei ministri degli Esteri e dell’Interno, Paolo Gentiloni e Angelino Alfano, una gestione comune della crisi da parte di tutti i Paesi. Secondo Gentiloni, l’Europa è sull’orlo del precipizio. Il Ministro sostiene che una chiusura vera e propria delle frontiere avrebbe conseguenze e porterebbe ad una reazione a catena. Gentiloni ha accolto a Roma i 93 i siriani, di cui 41 minori, arrivati a Fiumicino grazie a un progetto pilota di “corridoi umanitari” promosso dalla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (FCEI), dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Tavola valdese in accordo con i Ministeri degli Esteri e dell’Interno. Il gruppo di profughi, provenienti dal Libano, è arrivato con un regolare volo di linea, grazie a un visto per motivi umanitari rilasciato dall’ambasciata italiana di Beirut.
“Il progetto è un messaggio all’UE” ̶ ha ribadito Gentiloni ̶ “Non si riesce ad affrontare il tema dei grandi flussi migratori con le decisioni unilaterali, innalzando muri o steccati. Queste sono decisioni pericolose e non funzioneranno. Rappresentano solo un rischio per l’Europa […] Per far davvero fronte al tema migratorio, abbiamo bisogno di azioni diverse […] Abbiamo bisogno di condividere a livello europeo un impegno comune”. Sulla necessità di un impegno da parte di tutti i Paesi si è espresso anche il Ministro Alfano: “Noi stiamo facendo gli hotspot, gli altri si devono prendere i migranti, perché il ricollocamento significa questo […] Gli immigrati arrivano e devono essere divisi tra profughi e irregolari. I profughi vanno divisi tra i 28 Paesi europei; gli irregolari vanno rimpatriati, se non verranno rimpatriati, c’è il rischio che il sistema collassi.”
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