Primo via libera del Senato alle unioni civili. Ieri sera l’aula ha votato con 173 voti favorevoli, 71 contrari e nessun astenuto. I voti dei senatori di Denis Verdini, indispensabili per raggiungere la maggioranza assoluta.
“L’amore vince.” Questo il primo commento su twitter del premier Matteo Renzi che ha sottolineato come la prima approvazione della legge sulle unioni civili, sia un fatto storico e “un risultato da rivendicare a testa alta.” Dello stesso parere il Ministro dell’Interno Angelino Alfano e gli altri esponenti della maggioranza come anche la Senatrice Monica Cirinnà che nonostante la rinuncia fatta sulla Stepchild Adoption si dichiara molto soddisfatta.
L'amore vince https://t.co/Znhh2qTdi5
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 25 febbraio 2016
Ma non tutti la pensano così. Sopratutto all’interno dei democratici non sono mancati i malumori, a causa dei voti dei verdiniani. “L’operazione è chiara” – afferma un senatore della minoranza dem- e per noi inquietante. In caso di una nostra defezione, ci sono i senatori di Verdini. E in ogni trattativa Renzi dirà: fate come volete tanto io la maggioranza ce l’ho. È il nostro buttafuori.” Una situazione che anche se non in maniera esplicita conferma lo stesso Verdini: “l’approvazione della legge è motivo di grande orgoglio e ci spinge a lavorare anche nei prossimi mesi affinché la legislatura continui nel solco delle tante, indispensabili riforme in agenda, alle quali daremo sempre il nostro fattivo contributo.” A confermare la nuova unione tra Renzi e Verdini anche il Segretario della Lega Nord, Matteo Salvini che esprime il suo sdegno attraverso un tweet.
Il Senato approva le "#unionicivili".#Renzi: "Ha vinto l'amore". Sì, quello fra Renzi e Verdini. Che schifo.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 25 febbraio 2016
Denis Verdini per molti anni è stato con Forza Italia, nel 2014 diventa il fautore del Patto del Nazareno tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi sulla collaborazione su alcune riforme costituzionali e la legge elettorale Italicum. Sempre lo stesso anno abbandona Forze Italia e dichiara di voler difendere il governo di Renzi.
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