Le ultime notizie riportano pareri contrastanti nel panorama politico londinese tra Boris Jhonson e Cameron per la possibile uscita dall’Unione Europea da parte della Gran Bretagna
Secondo le ultime statistiche registrate a Londra, la maggioranza dei cittadini britannici, pari al 48% vuole rimanere a far parte dell’Unione Europea, contro il 33% che invece si dichiara favorevole, ad abbondonare l’UE, e un 19% che invece ancora non prende posizioni. I dati racchiudono i primi pensieri, in seguito all’accordo di Bruxelles ottenuto da Cameron per rivedere alcuni punti importanti, e a quanto pare il 35% degli inglesi è favorevole all’azione del Primo ministro al Consiglio europeo, mentre il 30% non è della stessa opinione. Bisognerà aspettare il prossimo 23 giugno, quando i britannici saranno chiamati alle urne per decidere se far uscire il Regno Unito dall’Unione europea oppure no, ma stando alle parole del premier britannico David Cameron, uscire dall’Ue darebbe solo “l’illusione della sovranità”, Londra infatti non avrebbe più il consenso e gli aiuti necessari per le aziende in caso di necessità e le informazioni riguardo possibili attacchi terroristici, perdendo così il potere e il controllo.
Per quanto riguarda invece, Boris Johnson, sindaco di Londra, ha confermato che farà campagna per la Brexit nel referendum del 23 giugno, affermando che nel progetto europeo ci sia il pericolo reale di perdita di controllo democratico e sovranità da parte della Gran Bretagna. Nel suo intervento Johnson ha inoltre sottolineato che non è contrario a quello che l‘Europa rappresenta, vale a dire i suoi principi e la sua cultura, ma si dimostra contrario a quell’eccessiva influenza esercitata dalle istituzioni europee sulla sovranità britannica. Nel frattempo, Tory il candidato alla successione di Johnson, Zac Goldsmith, ha annunciato a sua volta che si schiererà a favore dell’uscita dall’Ue. In questo modo aumentano le difficoltà per il premier britannico David Cameron in vista del referendum del 23 giugno e le divisioni nel suo partito politico.
Anche il ministro del Lavoro, Iain Duncan Smith, è a favore della Brexit all’interno del governo di David Cameron, e da quanto detto alla Bbc, se la Gran Bretagna restasse all’interno dell’Unione europea aumenterebbero per il Paese i rischi di un attacco terroristico, come quelli già riportati a Parigi, per non parlare poi del fatto che l’accordo del premier con Bruxelles non permetterebbe di ridurre l’immigrazione, dato molto importante. Un commento del tutto opposto a quello del primo ministro secondo cui invece il Paese sarebbe più forte e al sicuro se rimanesse nell’Unione.
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