L’Unione europea mette all’angolo l’Austria, rea di aver sigillato i confini e centellinato gli ingressi dei profughi
Il commissario Ue Dimitris Avramopoulos ha inviato una lettera al ministro dell’Interno austriaco Johanna Mikl Leitner spiegando senza mezzi termini che il tetto che il governo di Vienna vuole imporre sull’accoglienza dei richiedenti asilo “sarebbe chiaramente incompatibile con gli obblighi previsti dal diritto Ue e dalle leggi internazionali” e quindi illegale. Avramopoulos boccia anche le quote pensate per i richiedenti in transito e “sollecita a riconsiderare le misure unilaterali proposte“.
“Le due misure che pianificate di attuare da domani sollevano le seguenti preoccupazioni. In primo luogo intendete introdurre regole sui profughi in transito in Austria. Tuttavia dovrebbe essere chiaro che il desiderio di transitare attraverso uno Stato membro per chiedere asilo in un altro Stato membro non è una ragione accettabile per concedere l’ingresso. Le persone che hanno bisogno di protezione internazionale in principio dovrebbero chiedere asilo e restare nel primo Paese ‘sicuro’ che raggiungono. I richiedenti protezione internazionale non sono liberi di muoversi nello Stato di loro scelta“.
Il Commissario Ue continua: “In secondo luogo pianificate di applicare un tetto al numero di richieste di asilo che l’Austria è pronta ad accettare, sia un livello annuale che giornaliero. Tale politica sarebbe chiaramente incompatibile con gli obblighi dell’Austria di fronte alla legge Ue e internazionale. L’Austria ha un obbligo legale ad accettare qualsiasi richiesta di asilo che viene fatta sul suo territorio o alla sua frontiera. La questione se l’Austria resterà responsabile per la gestione della richiesta sarà decisa in accordo con quanto previsto dalla legge Ue, incluso in particolare il Regolamento di Dublino“. E il documento termina: “Date queste considerazioni vi sollecito a riconsiderare le misure unilaterali che state proponendo“.
Ha detto la sua sulla questione migranti anche il premier italiano Matteo Renzi, interrogato a tal proposito dal Consiglio europeo, commentando: “Mi rendo conto che la situazione in Austria è comprensibilmente molto difficile. C’e’ un problema. Ma non possiamo pensare di chiudere il Brennero che è uno dei passaggi simbolici dell’Europa“.
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