Picchia i bambini dell’asilo. Maestra arrestata a Pisa

Rincoglionito. Ora ti faccio male!” Questo era quello che una maestra d’asilo di 58 anni pisana, diceva ai bambini al posto di favole e giochi. Fino ad arrivare a schiaffi e botte in testa. Fortunatamente tutto questo è stato ripreso da telecamere nascoste nella scuola e la donna è stata arrestata. I carabinieri del nucleo investigativo di Pisa hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare: l’educatrice su disposizione del gip è stata posta agli arresti domiciliari.

L’accusa mossa dai militari è gravissima: maltrattamenti ai danni di nove bambini di età compresa tra uno e tre anni. Drammatiche secondo le forze dell’Arma le sequenze di violenze e minacce inferte alle piccole vittime. La donna avrebbe dato schiaffi ai bambini sul viso e sulla testa, li avrebbe forzati a mangiare fino a farli piangere. In un caso un bambino sarebbe stato colpito alla testa con un piatto.

Dopo alcune segnalazioni sui comportamenti sospetti della maestra, il Procuratore della Repubblica reggente Alessandro Crini e il suo sostituto Aldo Mantovani, hanno avviato le indagini. Gli inquirenti hanno vagliato attentamente le prove a loro disposizione in stretto contatto con alcuni organi dell’amministrazione comunale pisana. Attraverso l’uso di telecamere e microspie gli investigatori hanno verificato che l’educatrice faceva un constante e sistematico uso della violenza fisica e psicologia sui suoi alunni. Il Gip ha affermato: “Siamo di fronte a una condotta abituale chiaramente indicativa dell’esistenza di un programma criminoso animato da una volontà unitaria di vessare i soggetti passivi e, in particolare, di sottoporre consapevolmente questi ultimi, piccoli in tenerissima età, a una duratura condizione di soggezione psicologica e di sofferenza“.

Parole che hanno confermato la pericolosità dell’indagata accusata di avere una personalità sprezzante delle più elementari regole di comportamento. Nei prossimi giorni è previsto l’interrogatorio dell’arrestata innanzi al Giudice delle indagini preliminari. La speranza è che dopo questa brutta storia i bambini tornino a scuola e ai loro giochi senza più paure.

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