Febbre, dolori muscolari, mal di testa, nausea. Questi sono solo alcuni dei sintomi del virus invernale più diffuso, l’influenza. Complice il freddo e il notevole abbassamento delle temperatura, la malattia ha già colpito più di un milione di italiani. E i numeri rischiano di salire, come scrive in una nota l’Istituto Superiore di Sanità: “Nella seconda settimana del 2016 sebbene lentamente, la curva epidemica delle sindromi influenzali comincia a salire.” Inoltre il report evidenzia come sia stata già superata la soglia che decreta l’inizio del periodo epidemico.
Unica nota positiva la si trova nel valore dell’incidenza della malattia, inferiore a quello raggiunto in molte precedenti stagioni influenzali. Durante la seconda settimana del 2016, 777 medici sentinella hanno inviato dati circa la frequenza di sindromi influenzali tra i propri pazienti. Il valore dell’incidenza totale è pari a 2,54 casi per mille assistiti. Dati confortanti, ma che non devono smorzare l’attenzione sulla pericolosità di un virus che sopratutto nei bambini, negli anziani e nelle persone con particolari patologie potrebbe portare a serie complicazioni.
Il picco dell’epidemia si dovrebbe registrare la settima prossima e per questo motivo si consiglia di prendere delle precauzioni per evitare il contagio. Cercare il più possibile di evitare i luoghi affollati, lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone, coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce o si starnutisce. Con queste piccole precauzioni si può ridurre in maniera considerevole il numero di malati. Inoltre ricordiamo che l’influenza oltre a causare seri problemi di salute, incide anche sull’aumento dei tassi di assenza dal lavoro e di perdita di produttività nei Paesi sviluppati. Infine si raccomanda a chi è già stato contagiato dal virus, di rimanere a casa, evitando di intraprendere viaggi e di recarsi al lavoro o a scuola.
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