A mezzanotte di oggi, 5 gennaio, come da tradizione e per la gioia dei più piccini arriverà la Befana: oltre ai dolciumi, porterà anche molti giocattoli. E proprio di questi ultimi che bisogna stare attenti, visto che l’80% dei giocattoli importati nell’Unione europea è di fabbricazione cinese e il 70% dei prodotti pirata che circolano in Europa è di origine cinese. Il consiglio per tutti i genitori, dunque, è quello di controllare attentamente la presenza del marchio CE ma anche di accertarsi di persona che non ci siano cose che non vanno e ‘falle’ nell’oggetto in questione. A mettere in guardia sulla questione e sulle possibili conseguenze è l’l’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori (Aduc) che ci ricorda la regole base per un acquisto sicuro.
“Le norme sulla sicurezza dei giocattoli per i minori di anni 14 sono fissate dalla normativa vigente. Sulla confezione devono essere indicate, in lingua italiana: la marcatura CE (Conformità Europea); il nome del fabbricante o dell’importatore; l’indicazione dell’età del bambino; le avvertenze per l’utilizzo. La marcatura viene apposta sui giocattoli da produttori o importatori e dovrebbe certificare la rispondenza alle norme di sicurezza europea“, commentano dall’Aduc. Il problema principale è che la maggior parte dei giocattoli arriva dai Paesi asiatici dove la garanzia del rispetto delle norme europee lascia spesso a desiderare e, ancora più spesso, è totalmente assente.
“In Italia – ricorda l’Aduc – ci sono degli organismi privati che effettuano test e rilasciano il relativo attestato, come per esempio, l’Istituto per il marchio di qualità (Imq), che fa test sui giocattoli. Sottoporsi ai controlli degli Istituti non è obbligatorio per fabbricanti e importatori per cui al consumatore, che paga salato un giocattolo per i propri figli, consigliamo di rimboccarsi le maniche e fare test autonomi, verificando, per esempio nelle bambole, la tenuta delle cuciture, dei bottoni, degli occhi e del tessuto“.