Durante i lavori di razionalizzazione e ammodernamento della rete elettrica torinese è stato scoperto dai tecnici Terna – la società presieduta da Catia Bastioli e guidata dall’Amministratore Delegato Matteo Del Fante che gestisce la rete elettrica nazionale – il rifugio antiaereo privato destinato ai dipendenti delle storiche Industrie Spa, l’azienda torinese che produceva automobili, camion e aerei, pesantemente bombardato durante il triennio 1942-1944.
La storia della scoperta e dei lavori è stata raccontata da Terna nell’ambito di una mostra allestita nell’Istituto Superiore Santorre di Santarosa, in occasione del 70esimo anniversario della Liberazione. Il rifugio, scoperto sotto un parcheggio pubblico in Via Paesana in borgo San Paolo, era rimasto sigillato per decenni da un grande blocco di cemento che, una volta rimosso dai tecnici di Terna, ha svelato tre rampe di scale che conducono a cunicoli che arrivano fino a circa dieci metri di profondità. La parte di scavo scoperta occupa un’area di 17 metri per 11 ma, stando ai progetti ritrovati, si tratterebbe solo di una minima parte del rifugio antiaereo che poteva ospitare un migliaio di persone circa.
Attraverso la firma dell’accordo programmatico con la Regione Piemonte, nel capoluogo piemontese Terna ha razionalizzato e sviluppato la rete elettrica ad alta tensione in modo compatibile con l’ambiente urbano circostante, con un investimento di 210 milioni, con l’obiettivo di migliorare la qualità e la sicurezza del servizio elettrico in una delle aree più importanti del Piemonte. L’intervento di sviluppo infrastrutturale si è reso necessario perché la rete elettrica in alta tensione di Torino, risalente agli anni ’50, era ormai inadeguata ai flussi di potenza che transitano su di essa, a causa della vetustà e dell’insufficiente portata dei collegamenti in cavo esistenti. L’insieme di questi fattori comportava dunque un rischio per la sicurezza e la continuità del servizio elettrico, condizione prioritaria per Terna, che deve garantire – 365 giorni l’anno, 24 ore su 24 – oltre alla continuità, la stabilità e l’efficienza del servizio elettrico.
A conclusione del progetto di riassetto della rete elettrica nella città di Torino, il numero di chilometri di cavi e tralicci eliminati sarà otto volte superiore a quello dei nuovi elettrodotti realizzati: ben 58 sono infatti i km di linee smantellati a fronte di appena 7 km di nuovi elettrodotti. Numerosi anche i benefici economici per cittadini e imprese: minori costi per oltre 45 milioni di euro all’anno grazie alla migliore qualità e sicurezza del servizio elettrico in una delle aree più importanti del Piemonte e maggiore efficienza della rete elettrica torinese, con una stima di oltre 50 milioni di euro l’anno di risparmi per gli utenti del sistema elettrico.
Con decine di fornitori complessivamente coinvolti e grazie alla collaborazione con le locali Soprintendenze – tra cui quella per la sorveglianza archeologica degli scavi – Terna ha potuto minimizzare l’impatto dei lavori tramite l’utilizzo di perforazioni teleguidate per gli attraversamenti critici con altri cantieri. La società della rete ha anche adottato, in collaborazione col Politecnico di Torino, soluzioni innovative per la schermatura dei campi elettromagnetici, e grazie alla cooperazione con gli Uffici del Verde Pubblico si è potuto contenere gli impatti degli scavi su zone alberate e parchi urbani.