Terna si è aggiudicata una menzione speciale all’interno del ‘’Premio per la sostenibilità delle opere’’, per la costante attenzione al territorio e la sostenibilità ambientale. Il riconoscimento arriva nell’ambito di “Inertia”, evento nazionale di riferimento in tema di rifiuti inerti e aggregati naturali, riciclati e artificiali, nell’edizione 2015 di RemTech (Remediation Technologies), e fa riferimento al metodo applicato per la localizzazione della linea elettrica a 380 kV “Chignolo Po – Maleo”.
Si tratta di un elettrodotto che si snoda per 24 km tra le province di Pavia e Lodi, che è stato progettato con l’obiettivo di coniugare le necessità di sicurezza ed efficienza della rete elettrica con quelle di sostenibilità ambientale, con attenzione particolare alla correlazione tra aspetti ambientali, realizzazione dell’opera ed interventi di mitigazione. L’utilizzo di sostegni monostelo per il 70% della linea e gli interventi d’ingegneria naturalistica hanno permesso di ridurre al minimo l’impatto visivo e ambientale dimostrando che il connubio di bisogni di sviluppo e sostenibilità è possibile. I pali monostelo sono il fiore all’occhiello della tecnologia sostenibile targata Terna: alti tra i 24 e i 51 metri, pesanti tra le 20 e le 70 tonnellate, hanno un diametro alla base compreso tra il metro e mezzo e i quattro metri, il che significa un ingombro al suolo circa 15 volte inferiore rispetto ai tralicci tradizionali tronco-piramidali. Lungo il percorso Terna ne ha installati 88, sui 136 complessivi che compongono l’opera, di cui 11 di tipo speciale ad elevate prestazioni, montati per la prima volta in assoluto su questo impianto: sono unici al mondo perché utilizzati anche su tratti non rettilinei e su terreni impervi o montuosi. Il ricorso a soluzioni di ingegneria naturalistica d’avanguardia, come l’inserimento di fasce boscate, hanno permesso inoltre di ridurre al minimo l’impatto visivo e ambientale dimostrando come i bisogni di sviluppo e sostenibilità possono convivere.
Questo elettrodotto, autorizzato nel novembre del 2009, è un’opera di rilevanza strategica per la Lombardia e consentirà risparmi per il sistema elettrico italiano per oltre 25 milioni di euro l’anno, a fronte dei 250 milioni di euro complessivamente investiti. Questa linea è destinata a rendere più efficiente il sistema elettrico in un’area nevralgica del Paese, che rappresenta da sola il 20% dell’intero fabbisogno nazionale, nonché un “polmone industriale” tra i più importanti d’Italia e snodo cruciale del centro Europa. La sua realizzazione ha permesso la demolizione di 64 km di linee obsolete e consentito un recupero di circa 2.000 tonnellate di materiale.