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Categorie: Cronaca

Aprire la propria casa ai rifugiati: strategia o carità?

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Redazione

La gara di solidarietà scattata nei confronti dei rifugiati e dell’emergenza umanitaria in corso ha coinvolto i politici e i personaggi di rilievo di tutta europa, toccando anche l’Italia. E, sorprendentemente, è stato “sensibilizzato” anche Matteo Salvini. L’uomo della maglietta “stop all’invasione” si è dichiarato disponibile a condividere la sua abitazione con un profugo: “Accogliere chi scappa dalla guerra? Sì subito, anche a casa mia, ma verifichiamo quali sono i Paesi dove sono in atto conflitti“. Il leader del carroccio ha poi aggiunto: “Ospiterei un profugo nel mio appartamento, anche se ho un bilocale“. Reale convinzione o semplice propaganda?

Sicuramente più convincente è apparso il cantante e attivista Bob Geldof, disposto ad ospitare quattro famiglie di migranti nella sua residenza di famiglia nella regione del Kent e nel suo appartamento di Londra. L’artista è stato molto critico sulla situazione dei profughi in Europa: “Se c’è una nuova economia, dev’esserci anche una nuova politica. È il fallimento di questa nuova politica che ha portato a questa disgrazia, questa nauseante disgrazia“. L’edificio che Geldof aprirà ai rifugiati è uno storico ex convento di suore, di sua proprietà dal 1980.

Il primo politico pronto ad aprire la porta della propria casa è stato il premier cinquantaquattrenne della Finlandia, Juha Sipila, che in un’intervista alla televisione pubblica ha dichiarato di voler mettere a disposizione la sua residenza di campagna, che occupa raramente per via delle sue funzioni a Helsinki. “Ci dovremmo tutti guardare allo specchio e chiederci cosa possiamo fare per dare una mano”, ha dichiarato ai media. Ex imprenditore, sposato, padre di cinque figli (il più piccolo è morto pochi mesi fa), il primo ministro si erge a buon esempio per “mostrare che la Finlandia è un Paese multiculturale“. Ha infatti spiegato: “Spero che diventi una sorta di movimento popolare che ispiri molti a prendere la loro parte di responsabilità in questa emergenza abitativa dei rifugiati“. La sua casa verrà offerta ai richiedenti asilo a cavallo tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016.

Anche la premier scozzese Nicola Sturgeon, rispondendo a una diretta domanda da  parte di un giornalista, si è detta “assolutamente felice” di ospitare qualcuno dei migliaia di rifugiati che la sua Scozia è disposta ad accogliere.

E un altro italiano si è esposto sul tema: Gianni Morandi. Il cantante bolognese, molto attivo sui social, è intervenuto con una riflessione sull’emergenza migranti, dichiarandosi “molto colpito” dalla buona accoglienza offerta ai rifugiati arrivati a Monaco di Baviera. E a un fan che lo esortava a prepararsi ad aprire le porte della propria casa, il cantante ha risposto con l’usuale garbo, raccogliendo prontamente l’invito: “Caro Piero, sto pensando di farlo. Un abbraccio“.

 

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