E’ impossibile rinunciare ad un aperitivo con gli amici. Soprattutto nel periodo estivo quando fa caldo e l’unica cosa da fare è dissetarsi con una bella bevanda fresca. E poi fa notte più tardi, in televisione ci sono quasi esclusivamente repliche e quindi stare fuori casa è un must, soprattutto se si è in vacanza. E invece chi ancora si trova a lavoro a soffrire il caldo? L’unica soluzione è proprio quella di lasciare l’ufficio ed incontrarsi con qualcuno per bere qualcosa. Ovviamente ci scappa anche qualcosa da mangiare, quindi pizzette e patatine (senza contare tutti quei locali che usano la formula dell’aperitivo a buffet). Ma perché ognuno di noi è invogliato a ingurgitare sempre più cibo per accompagnare uno spritz, una birra ghiacciata o un buon bicchiere di vino?
Secondo quanto riporta uno studio pubblicato sulla rivista Obesity e riportato in Italia da La Stampa, gli effetti dell’alcol riguardano lo stomaco, ma anche il cervello. I ricercatori dell’Indiana University hanno scoperto che queste bevande agiscono sulla nostra psiche rendendola più sensibile al profumo degli alimenti che ci circondano. Allo studio in questione hanno partecipato trentacinque donne non vegetariane a cui è stata somministrata una soluzione alcolica del 6 per cento ed una salina (placebo) per via intravenosa proprio per escludere il coinvolgimento dell’intestino. Gli aromi del cibo in questi soggetti hanno provocato un’attivazione più accentuata dell’ipotalamo, mentre per quelli di sostanze non commestibili erano ridotti.
“Il cervello – ha spiegato William J. A. Eiler II della scuola di medicina del dipartimento di medicina e neurologia dell’Indiana University – anche in assenza di stimoli a livello intestinale, può svolgere un ruolo fondamentale nel regolare l’assunzione di cibo. Il nostro studio ha trovato che l’esposizione all’alcol può sia aumentare la sensibilità del cervello a stimoli alimentari esterni, come gli aromi, sia portare ad una maggiore consumo di cibo“.
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