Emma e quell’ingombrante peso, anche nel giorno della sua laurea. Emma Sulkowicz con tocco e toga ha portato, aiutata da un gruppo di amiche, anche alla sua cerimonia di fine percorso alla Columbia University (New York), il materasso con cui ormai da mesi protesta per tutto il famoso campus nel cuore di New York contro lo stupro che ha subito.
Un peso che ha deciso di portare sulle spalle così come porta addosso il peso della violenza subita. La storia di Emma alla Columbia University inizia nel 2012. Conosce un ragazzo, Paul Nungesser, con il quale intraprende una relazione. Una sera, riceve il giovane nella sua camera: lui è ubriaco e la costringe ad un rapporto anale, contro il suo volere. Emma inizialmente per paura e per pudore mantiene il silenzio. Dopo aver scoperto di non essere l’unica e che altre due studentesse erano state aggredite da Paul, si fa coraggio e racconta la sua storia alla commissione disciplinare dell’università. Nonostante le denunce, le tre studentesse non hanno ottenuto giustizia poiché la Columbia University ha ritenuto il ragazzo non responsabile.
Così Emma ha deciso di portare sempre con sé il materasso dove è stata stuprata, a ogni lezione ed in ogni momento della giornata, finché non sarà fatta giustizia e il suo aggressore non sarà espulso. Il materasso rappresenta per Emma una doppia violenza: non solo quella perpetrata dal suo collega, ma anche quella dei poliziotti e dello staff universitario che non hanno creduto alla sua testimonianza. Sente di dover manifestare a tutti il disagio per la libertà del suo aggressore e perché la Columbia University si rifiuta di commentare la vicenda. In un’intervista Emma ha usato parole molto dure: “La scuola è sotto pressione. Non vuole riconoscere il mio aggressore, perché finora la Columbia poteva nascondere queste vicende sotto il tappeto e nessuno se ne accorgeva. Ma questo significa che l’amministrazione della Columbia protegge stupratori seriali. Si preoccupano più della loro reputazione che della sicurezza dei loro studenti.”
La sua dimostrazione è entrata a far parte della sua tesi di laurea in arti visive, ed è intitolata “Mattress Performance: Carry That Weight” ovvero “La performance del materasso: porta quel peso“. Emma si è imposta di portare quel peso da sola. Per simboleggiare l’isolamento in cui si ritrovano a vivere le vittime di stupro, ha deciso di accettare aiuto nel portare il materasso solo quando le sarà offerto, ma non potrà essere lei a richiederlo.
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