Via libera del consiglio dei ministri al decreto legge sulle pensioni. È previsto il versamento a 3,7 milioni di persone di una cifra fino a 750 euro pro capite e decrescente all’aumentare dell’assegno. Chi già riceve assegni superiori a 3.200 euro lordi non avrà nulla. Dal 2016, poi, saranno erogate le rivalutazioni dovute.
Il governo ha approvato il decreto che affronta il nodo delle pensioni, dopo la sentenza della Consulta sul mancato adeguamento dei trattamenti previdenziali al costo della vita, deciso dall’esecutivo Monti con il decreto Salva Italia per il biennio 2012-2013. L’annuncio è stato dato oggi da Matteo Renzi, che dopo la riunione ha spiegato: “Si tratta di 2 miliardi e 180 milioni, che verranno ricevuti da 3,7 milioni di pensionati già dal primo agosto“.
Nella conferenza stampa il premier ha fornito alcuni numeri sui rimborsi che arriveranno ai pensionati interessati. Il bonus Poletti varierà a seconda dell’entità dell’assegno. “Se tu prendi 1700 euro lordi di pensione – ha spiegato Renzi – il primo agosto il bonus Poletti sarà di 750 euro, se 2200 euro sarà di 450 euro, se 2700 sarà di 278 euro. Ed è un una tantum“. La copertura arriverà in larga parte dall’uso del “tesoretto” emerso dai conti del Documento di economia e finanza: risorse aggiuntive determinate dallo scarto tra deficit programmatico (2,6 per cento) e tendenziale (2,5 per cento del Pil).
Il ministro dell’Economia Padoan ha spiegato: “L’aumento diventerà permanente. Dal 2016 ci sarà l’introduzione di un meccanismo di indicizzazione più generoso di quello utilizzato negli anni precedenti“.
Sindacati e opposizione bocciano il provvedimento mentre un via libera arriva dal Fondo Monetario Internazionale: la riforma non dovrebbe cambiare i target di bilancio del Paese. Le prime polemiche sono nate in merito al tesoretto: il deficit aggiuntivo ammonterebbe solo a 1,6 miliardi, resterebbero dunque da trovare altri 500 milioni. Non sono mancati dissensi anche sulla rivalutazione che sarà introdotta dal prossimo anno: per garantirla il governo dovrà attingere ai flussi di cassa degli anni a venire e sarà inserito nella normale programmazione economica.
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