I ministri degli Esteri e della Difesa dei ventotto paesi dell’Unione Europea si sono riuniti oggi a Bruxelles per affrontare l’emergenza migranti nel Mediterraneo. L’argomento di maggior rilievo ha riguardato la missione navale europea nel quadro della politica di difesa e sicurezza comune contro i trafficanti di esseri umani. Ma sul tavolo presente anche la questione delle quote, che ha generato vari dissensi, soprattutto da parte della Francia.
Sono di sabato le parole del primo ministro francese Manuel Valls: “Sono contrario all’instaurazione di quote di migranti. Questo non ha mai corrisposto alle proposte francesi. La Francia è invece favorevole a un sistema europeo di guardie di frontiera“. Valls ha spiegato: “Abbiamo considerato che fosse necessario dire le cose ad alta voce perché non ci fosse alcuna ambiguità. La questione delle quote è fonte di una grande confusione, e non bisognava dare l’impressione che le avremmo accettate“.
Il ministro dell’Interno Angelino Alfano è stato diretto nel suo commento alla posizione francese: “Nessuno può pensare di lasciarci di nuovo soli a gestire la drammatica situazione dell’Africa e del Medio Oriente. L’Italia non può continuare a pagare un prezzo alto, come ha invece fatto finora“. Ha poi aggiunto: “La Francia frena? E’ una mossa di politica interna, ma chiariremo i dubbi“.
Anche l’Alto Commissario Ue Federica Mogherini, riferendosi ai dubbi del premier francese sulla redistribuzione dei migranti, ha dichiarato: “Mi aspetto che gli Stati membri, quegli stessi Stati che hanno chiesto all’Europa di agire velocemente ed efficacemente, consentano all’Europa di essere efficace in questa azione in tutti i suoi aspetti: operazione navale, salvataggio di vite in mare e gestione delle vite che salviamo“. La Mogherini ha poi sottolineato: “Condividere la responsabilità di cosa facciamo delle persone che salviamo è parte integrante della strategia“.
E un impegno attivo da parte dell’Europa se lo augura anche il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni che ha riferito: “La Ue ha reagito bene al naufragio di aprile, c’è stato un risveglio. Sarebbe molto amaro constatare che quella iniziativa e la disponibilità di condivisione di rendere quel problema europeo e non italiano facesse dei passi indietro“.
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