Dopo le polemiche, i cortei dei giorni scorsi e il video del premier Matteo Renzi, la riforma della Buona Scuola approda in aula alla Camera. Il testo è all’esame di Montecitorio e il voto finale è previsto per il 20 maggio. Diversamente da quanto riportato dalle notizie in circolazione, non c’è nessuna comunicazione ufficiale su uno sciopero contro la riforma per bloccare gli scrutini. Questo è quanto riporta in una nota Roberto Alesse, Garante sugli scioperi. Alesse invita il governo a trovare un punto di convergenza per evitare proteste con azioni illegittime che danneggerebbero gli studenti e le loro famiglie.
Proprio ieri Renzi è sceso in campo a difesa del provvedimento a lui tanto caro. È stato infatti il protagonista di un video girato a Palazzo Chigi con tanto di lavagna e gessetto alla mano per spiegare il contenuto del Ddl. Il web show è stato pubblicato in serata sul canale ufficiale yuotube del Governo.
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I temi trattati nei 18 minuti di video sono tanti. Il Premier pone l’attenzione sull’alternanza scuola-lavoro. L’obiettivo della manovra è quello di ridurre il 44% della disoccupazione giovanile: “Diamo più soldi agli insegnanti e non meno e non solo perché da lì dipende l’autorevolezza sociale ma perché è un fatto di giustizia“. Renzi assicura che: “Possiamo discutere sui poteri del preside, sarà un nucleo di valutazione a decidere ma il merito non è parolaccia e il principio di fondo è dare più soldi a chi li merita“.
“Nella riforma – spiega il Presidente del Consiglio – chiediamo di studiare di più storia, arte, musica e lingue. Chiediamo alla scuola italiana di fare ciò che la scuola ha il dovere di realizzare, un investimento più forte non solo sugli skills, sui curricula ma sull’esigenza di educare un cittadino. Certo si può discuterne ma io penso che ci vorrebbero più ore di latino. E l’idea di tornare ad investire su materie messe in secondo piano non è in contraddizione con le materie scientifiche. Ho incontrato la scienziata Giannotti e mi ha raccontato con entusiasmo il suo passato nel liceo classico. Bisogna tornare a restituire ossigeno“. Inoltre sottolinea: “La scuola è il luogo dove o si cambia il Paese o si resta costretti nella palude e nel chiacchiericcio di tutti i giorni“.
Intanto la Sinistra dem prepara la battaglia sul provvedimento per quando arriverà al Senato, dove la maggioranza può contare su numeri meno stabili di Montecitorio.
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