Fare stretching aiuta a scaldare i muscoli? A quanto pare no. Stringere, tendere ed allungare piedi e mani fino a sentire dopo non serve proprio a migliorare le prestazioni fisiche. Anzi. Le indebolisce, ottenendo esattamente il contrario dalla protezione degli infortuni. Ed ora chi lo dice a Vasco Rossi, che ha ammesso di praticarlo per rimanere elastico (leggi le dichiarazioni su Velvet Body)? A bocciare lo stretching sono gli studiosi della Medical University di Groninga nei Paesi Bassi: su uno studio pubblicato sul Journal of science and medicine in sport dimostrano che questo metodo non previene affatto gli infortuni ai tendini. Al contrario aumenta il rischio di farsi male.
“Si va dalle infiammazioni – ha spiegato Janne Peters a capo dell’analisi – che colpiscono queste strutture che uniscono i muscoli alle ossa, note come tendiniti, agli strappi del tessuto noti come tendinopatie. Si verificano in molte aree corporee, soprattutto alle caviglie, anche, ginocchia, inguine, schiena e gomiti. Possono essere leggeri fastidi o dolori forti e divenire ricorrenti e alla lunga invalidanti“. Cosa fare allora per evitare il problema? E’ bocciato anche il training eccentrico (secondo un’intervista di Attilio Parisi, docente di medicina sportiva alla Università degli Studi Foro Italico a Roma attraverso le pagine di Repubblica), ovvero degli allenamenti con i pesi che aumentano la tensione musicale in fase di allungamento. Va tanto di moda fra gli amanti dello sport, tuttavia è altamente sconsigliato per la salute dei tendini.
Capita spesso che gli atleti sottovalutino i primi sintomi, trascurando così il problema. Il problema più comune per chi corre è l’infiammazione del tendine di Achille, mentre per chi fa basket i punti deboli sono il ginocchio e la rotula: “Generalmente – ha continuato la specialista – ci si rivolge agli specialisti dopo diversi mesi dall’avvio dell’infiammazione ed è più difficile recuperare“.
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