La “tempesta nera” si è abbattuta sull’Ucraina e sulla Bielorussia. Un haboob – questo il termine tecnico – ha oscurato i cieli di Soligorsk e Khmelnitsky. La parola haboob deriva da un termine arabo che significa “soffiare”, e indica una tempesta di sabbia e polvere che viene originata dai temporali che si abbattono sulle grandi zone desertiche. È un fenomeno di forte intensità, ma dalla durata limitata: mediamente tra 10 e 30 minuti, in rari casi raggiungono anche l’ora.
Questo tipo di tempesta è molto frequente nelle zone africane vicino al deserto del Sahara, e ben conosciuta anche negli Stati Uniti, nel Messico e in Australia. Difficilmente, invece, si assiste ad un fenomeno del genere in Europa, sia per il periodo in cui ci troviamo sia per la lontananza dai principali serbatoi di terra, polvere e sabbia, che sono i deserti e le grandi steppe.
L’ haboob che si è riversato pochi giorni fa su Ucraina e Bielorussia è un episodio più unico che raro: ha sorpreso tutti per durata, intensità e visibilità. La causa della tempesta è stata l’arrivo di forti venti che hanno preceduto il transito del vasto fronte freddo. Questi venti hanno infatti sollevato la polvere dalla terra inaridita da un inverno secco e poco nevoso, generando imponenti nubi di terriccio, simili a quelle che si verificano durante il transito dei fronti nelle regioni desertiche.
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In particolare in Bielorussia i cieli sono stati completamente oscurati da una vera e propria coltre di polveri. La popolazione, in preda al panico, ha dovuto cercare rifugio per non essere investita da questa tempesta sabbiosa. I media Russi non hanno tardato a ribattezzare l’evento come “la tempesta nera“.
La zona più colpita è stata Soligorsk (vicino Minsk), dove i cieli sono diventati improvvisamente bui. Aeroporti chiusi, traffico paralizzato e giorno scambiato per notte fonda sono gli effetti che questo haboob ha provocato sulla popolazione bielorussa, colta alla sprovvista da un così raro e violento spettacolo della natura.
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