La Russia alla riconquista dello spazio: l’Agenzia spaziale russa (Roscosmos) ha annunciato di volere inviare i suoi astronauti sulla Luna e dei veicoli spaziali senza equipaggio su Marte, Venere e Giove, il tutto entro il 2030. I cosmonauti russi verranno mandati sulla Luna esattamente 60 anni dopo il primo allunaggio, ovvero nel 2029. È stato proprio il direttore di Roscosmos, Igor Komarov ad annunciare questa mattina gli ambiziosi obiettivi.
Nell’Agenzia stanno lavorando da tempo a questo progetto. Sperimentano già da anni quella che sarà la loro punta di diamante: il nuovo vettore ecologico Angara. È il razzo, con cui Roscosmos cercherà di entrare nel mondo sempre più competitivo dei vettori pesanti, per misurarsi con gli europei Ariane, gli americani Atlas o Falcon 9, oppure con gli indiani GLSV. La vera novità è che Angara non è tanto un razzo quanto un’intera famiglia di razzi costruiti intorno alla modularità dei componenti.
Con questa nuova classe di razzi vettori, la Russia acquisisce l’opportunità di accedere in modo indipendente allo spazio cosmico. Potrà, infatti, lanciare razzi di ogni tipo in orbita terrestre bassa e in orbita geostazionaria alta senza preventivi accordi con il Kazakhstan nel cui territorio si trova il cosmodromo di Bajkonur (uno dei simboli dell’allora nuova era spaziale, è il luogo storico da cui avvenne il lancio del primo satellite artificiale mandato in orbita intorno alla Terra, del primo veicolo spaziale arrivato sulla Luna e della prima navicella spaziale con equipaggio).
Il programma che porterà nuovamente l’uomo sulla Luna si articolerà in tre momenti. La prima fase prevede, già dal 2016, la partenza dei robot (satelliti stazionari interplanetari) che spianeranno la strada alla presenza dell’uomo. Fino al 2028, monitoreranno la situazione, studieranno le proprietà di composizione fisico-chimiche della regolite lunare e di altri composti volatili, selezionando poi le aree più promettenti nel Polo Sud della Luna per il futuro dispiegamento della base lunare.
La seconda fase, prevista per il 2028-2030, sarà l’uomo il vero protagonista: avverranno spedizioni con equipaggio verso l’orbita della luna, senza atterrare sulla sua superficie.
La terza fase, prevista per il 2030-2040, include la visita degli astronauti sulla luna, volta alla creazione di basi per studiare sul campo il materiale lunare.
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