Continua a provocare forti reazioni la sentenza della corte Europea che ha condannato l’Italia per la mancanza di una legislazione adeguata a punire il reato di tortura, consumatasi, nel G8 di Genova, durante il blitz della polizia alla scuola Diaz la notte del 21 luglio 2001.
Il commento scatenante il marasma di polemiche, sul web e non, parte dal presidente del Pd, Matteo Orfini, che sui social network si scaglia con l’allora capo della Polizia, Giovanni De Gennaro, ora a capo di Finmeccanica.
E così l’Agi racconta lo scambio di battute:
Fanno rumore i 140 caratteri di Twitter con cui il presidente del Pd, Matteo Orfini, oggi tuona: “Lo dissi quando fu nominato e lo ripeto oggi dopo la sentenza. Trovo vergognoso che De Gennaro sia presidente di Finmeccanica”. M5S e Sel rilevano un’incongruenza, “Noi chiediamo le dimissioni di De Gennaro da presidente di Finmeccanica ma non lo facciamo in modo ipocrita. Perché non siamo stati noi nel 2013 a metterlo a capo di Finmeccanica, ma è stato un governo di centrosinistra”, rileva il grillino Vittorio Ferraresi. E Nicola Fratoianni, di Sel: “Siamo talmente convinti che sia una vergogna da permetterci di chiedere a Matteo Orfini, presidente del Pd, di fare qualcosa di più che un semplice tweet: chieda al Presidente del Consiglio (che è anche segretario del Pd) di risolvere il problema”.
Il premier nel frattempo si trova impegnato in un botta e risposta, anch’esso su Twitter, con uno dei leader della contestazione di Genova, Luca Casarini, che all’epoca guidava le cosiddette “Tute Bianche”. Scrive Casarini, rivolgendosi al segretario del Pd e Presidente del Consiglio: “Sulla condanna dell’Italia per tortura alla Diaz non dici nulla. Come mai?“. Secca replica del diretto interessato: “Quello che dobbiamo dire lo dobbiamo dire in Parlamento con il reato di tortura. Questa è la risposta di chi rappresenta un Paese”. Controreplica: “Ok. ma un primo ministro di un paese democratico si schiera subito di fronte a una vergogna nazionale. Rottamare è anche questo”.
Orfini non è stato il primo ad attaccare De Gennaro, contro di lui aveva puntato il dito anche Giuliano Giuliani, padre di Carlo, il ragazzo ucciso in piazza Alimonda a Genova: “Le pressioni di De Gennaro per fare recuperare credibilità alla polizia dopo la morte di Carlo e gli scontri portarono alla Diaz”.
Tra le varie voci, Magistratura democratica – la corrente di sinistra delle toghe – auspica: “che questa mortificante condanna serva almeno a togliere qualsiasi alibi a chi ancora si oppone all’introduzione di una tale riforma di civiltà, invocata invano sino ad oggi da molte e varie espressioni della cultura giuridica italiana, tra le quali continuerà ad annoverarsi Magistratura Democratica”.
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