Nel pomeriggio di ieri, alle ore 17:00, Papa Francesco ha fatto visita a Rebibbia, celebrando la messa dell’ultima cena di Gesù e lavando i piedi a 12 detenuti. Il Pontefice ha scelto l’istituto penitenziario romano dove fu incarcerato l’attentatore di San Giovanni Paolo II, il turco Alì Agca, nel decimo anniversario della morte del Papa polacco. È lì che si è svolta la messa “in Coena Domini“, la prima del Triduo pasquale, il cuore dell’anno liturgico dei cattolici: si tratta dei tre giorni precedenti la Domenica di Pasqua di Resurrezione.
Nel cortile della chiesa del penitenziario c’erano ad accogliere il Santo Padre circa trecento detenuti, insieme al personale, con le mani al cielo e il viso segnato dalla commozione. Il Papa stesso, prima di avviarsi verso la chiesa, ha sorriso e si è emozionato per la calorosa accoglienza, ringraziando tutti coloro che lo hanno avvolto tra carezze, baci, abbracci e strette di mano. Non sono mancati scambi di parole di conforto e di incoraggiamento verso tutti. Ha benedetto rosari e fotografie, anche quella del detenuto morto suicida solo pochi giorni fa, e che il cappellano del carcere don Sandro Spriano, ha ricordato durante la messa. È poi entrato nella chiesa “Padre Nostro”, interna al carcere, dove ha iniziato la celebrazione.
Con la cappella completamente gremita, nel cortile sono rimasti in centinaia tra detenuti, volontari, agenti penitenziari, impiegati per ascoltare la cerimonia. Nell’omelia recitata senza l’aiuto di un testo, Bergoglio si è rivolto ai detenuti in modo diretto e semplice: “Gesù lava come uno schiavo i nostri piedi. Io laverò oggi i piedi di dodici di voi, ma in questi fratelli e sorelle ci siete tutti voi, ci sono tutti quelli che abitano qui”. Ha poi concluso: “Anche io ho bisogno di essere lavato dal Signore e per questo pregate perché il Signore lavi anche le mie sporcizie, perché io diventi più schiavo nel servizio della gente come è stato Gesù“.
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Dopo l’omelia, il Pontefice è passato al rito della Lavanda dei piedi, tradizionale del Giovedì Santo. Il Papa si è messo in ginocchio e ha lavato e baciato i piedi ai dodici detenuti: due donne nigeriane, una congolese, un’ecuadoriana, un uomo brasiliano e uno nigeriano; l’altra metà erano italiani, due donne e quattro uomini. Tra di essi Silvy Lubamba, showgirl televisiva del programma di Piero Chiambretti, detenuta a Rebibbia per reiterato uso indebito di carte di credito.
Durante il rito pochi presenti sono riusciti a trattenere le lacrime. Una giovane nigeriana, nel gruppo dei dodici detenuti, aveva in braccio suo figlio: anche a lui il Papa ha lavato i piedi. Alla fine della celebrazione, è stato lunghissimo l’applauso che ha accompagna Sua Santità sino all’uscita.
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