Il programma nucleare iraniano è stato spesso, negli ultimi decenni, fonte di preoccupazione per la comunità internazionale. Nonostante accordi temporanei, incontri diplomatici, pressioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e minacce di interventi militari preventivi, i timori non sono fugati, ed anzi l’Iran ha continuato a raffinare la propria capacità tecnologica in quel campo, tanto che diversi analisti ritengono che Teheran sia ormai in possesso di una capacità nucleare militare latente. A tal riguardo i colloqui, che si sono chiusi oggi, a Losanna in Svizzera, puntavano ad un accordo politico, propedeutico all’avvio della stesura del testo finale che andrà a comprendere anche gli aspetti tecnici e legali, e sarà trattato entro la fine di giugno. Al tavolo delle trattative, da un lato c’erano i Paesi «5+1» (Usa, Russia, Cina, Regno Unito, Francia più Germania) e l’Ue, dall’altro l’Iran.
L’Iran si è impegnato a ridurre di un terzo il numero di centrifughe che utilizzava per arricchire l’uranio a un ritmo che non aveva alcuna giustificazione civile e che al contrario rivelava l’esistenza di un programma militare, accettando ispezioni e verifiche che gli impediranno di costruire la bomba senza che il mondo abbia il tempo per reagire. Dall’altro lato, i “grandi” della comunità internazionale accettano di cancellare progressivamente le sanzioni e di permettere all’Iran di portare avanti un programma di ricerca che lo renderà uno “stato di soglia”, ovvero un paese in grado di costruire la bomba in meno di un anno.
Durissima le reazione di Benjamin Netanyahu, il primo ministro israeliano, nei confronti di Barak Obama: questo accordo costituirebbe “una minaccia alla sopravvivenza di Israele“. Obama, cercando di placare l’ira di Netanyahu, conferma l’impegno degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele.
L’Agi riporta la telefonata scambiata tra Netanyahu e Obama:
Obama ha tenuto a sottolineare come non si possa parlare di accordo fino a quando non sarà finalizzato ma che l’intesa raggiunta a Losanna “rappresenta una progresso significativo nella direzione di una soluzione duratura e complessiva per bloccare la strada all’Iran verso la bomba mentre le verifiche assicureranno la natura pacifica del programma nucleare”.
“L’unico obiettivo” dell’Iran è ottenere la bomba atomica e per questo l’accordo è un passo in una direzione “estremamente pericolosa” perché si limita a concedere altro tempo alla Repubblica islamica, è la posizione espressa dal gabinetto di sicurezza israeliano convocato dal premier Benjamin Netanyahu.
Lo scenario che si è dunque aperto con queste trattative da una parte ha un fattore di pericolo e incertezza alla pari dello scenario che si è appena chiuso, dall’altra fa intravedere spiragli di un cambiamento che da auspicabile potrebbe diventare concreto.
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