Matteo Renzi annuncia che nei primi 2 mesi del 2015 i contratti a tempo indeterminato mostrano una crescita “a doppia cifra” rispetto all’anno precedente. Il Premier soddisfatto dei dati positivi sui rapporti di lavoro quando ancora non era entrato in vigore il Jobs act, ha infatti proclamato che per il suo governo è un giorno importante, i dati sono sorprendenti, a segnale che se il lavoro riparte è l’Italia che sta ripartendo.
Dal suo account Facebook il presidente del Consiglio scrive che “79 mila nuovi contratti non sono numeri, sono storie di vita concreta. E i ragazzi che finalmente firmano un contratto a tempo indeterminato possono accendere un mutuo, avere certezze personali, mettere in cantiere una famiglia – continua – per me è solo l’inizio ma ci tenevo a condividerlo anche su questa bacheca. Ci hanno detto di tutto in questi mesi, ci hanno accusato di voler rendere la nostra generazione per sempre precaria”. Ha concluso il post sottolineando: “È vero esattamente il contrario: stiamo dando diritti a chi non ne ha mai avuti. Che bella l’Italia che riparte, avanti tutta”.
Nel primo bimestre 2015 sono 79.000 i contratti a tempo indeterminato firmati in più rispetto al 2014, la crescita dei “posti fissi” è del 32,5% su base annua a gennaio e del 38,5% a febbraio rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Per i giovani tra i 15 e i 29 anni l’aumento tendenziale per i rapporti di lavoro stabili è stato del 41,4%.
I dati diffusi dal ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, sono legati agli incentivi previsti dalla legge di stabilità (come la decontribuzione per tre anni sui contratti stabili stipulati nel 2015) mentre non risentono ancora delle norme sul contratto a tutele crescenti (e del sostanziale addio all’articolo 18 dello Statuto) contenute nella delega Jobs act perché entrate in vigore a marzo.
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Non è ancora chiaro quanti di questi 79.000 contratti siano attivazioni ex novo e quanti stabilizzazioni di altri contratti (rapporti a termine, collaborazioni ecc), ma il ministro del Lavoro specifica che si tratta ad ogni modo di “dati assolutamente positivi”, sottolineando che sono “significativi, coerentemente con l’obiettivo di stabilizzazione“. Per Giuliano Polletti è molto importante questo orientamento a stabilizzare i rapporti di lavoro: “Si sta attuando un cambiamento radicale. È una grande soddisfazione – ha detto – pensare che tante persone che avevano un contratto a tempo adesso hanno un contratto a tempo indeterminato”.
Non sono comunque mancate le contestazioni a Poletti da parte dei giovani precari: “No al business sulla disoccupazione giovanile, noi vogliamo reddito e diritti“.
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