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Categorie: Cronaca

Processo Kercher: le fasi spiegate in 10 punti

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Redazione

Alle porte della sentenza della Cassazione che metterà la parola fine sull’omicidio di Meredith Kercher, ripercorreremo tutta la complessa vicenda dal 2007 ad oggi in 10 punti:

1. L’OMICIDIO 2 novembre 2007
Viene uccisa a Perugia nella notte tra il primo e il due novembre 2007 Meredith Kercher, una studentessa inglese in Italia per il programma Erasmus. La vita le viene strappata nella sua stanza da letto in via della Pergola, a due passi dall’Università per Stranieri, dove si era sistemata da poco più di un mese insieme ad altre ragazze. Accoltellata alla gola, il suo corpo viene arrotolato in un piumone, le vengono sottratte le carte di credito, i suoi telefoni cellulari e i soldi che aveva nella borsa. Il cadavere viene trovato intorno all’ora di pranzo, da alcuni abitanti della casa: sono la coinquilina americana Amanda Knox insieme al fidanzato barese Raffaele Sollecito e a due agenti della polizia postale (a cui erano stati consegnati i telefoni cellulari di Meredith buttati nel giardino della casa vicina) a sfondare la porta della camera da letto e trovare il corpo senza vita.

2. GLI ARRESTI E LE INDAGINI
Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Patrick Lumumba vengono arrestati per l’omicidio della giovane studentessa inglese dagli agenti della squadra mobile della questura di Perugia che in conferenza stampa affermeranno: “il caso è risolto”. Tutti e tre gli arrestati si dichiarano innocenti. Amanda però, seppur in modo controverso, e dopo un lunghissimo interrogatorio, accusa Patrick di aver ucciso Meredith. Lumumba asserisce invece che la sera dell’omicidio di Meredith era a lavoro al suo pub. Un professore universitario svizzero lo conferma, tornando appositamente a Perugia a testimoniare. Anche Amanda e Raffaele sostengono di aver passato la notte a casa di Raffaele ed essere totalmente estranei al delitto. Il dna di Meredith Kercher viene isolato sulla lama di un coltello da cucina sequestrato a casa di Raffaele Sollecito. Sul manico, gli esperti della polizia scientifica trovano quello di Amanda Knox. Viene trovato anche il dna di Sollecito sul gancetto del reggiseno della Kercher. La scientifica esegue molte analisi, tra cui quella su un’impronta palmare impressa col sangue, trovata sul cuscino lasciato sotto il cadavere di Meredith. Quest’impronta risulta appartenere a Rudy Guede, un giovane ivoriano residente a Perugia, conosciuto nell’ambiente notturno della città. Al pubblico ministero che lo interroga racconta di essere entrato in casa di Meredith e di aver avuto un approccio sessuale con lei, di essere andato in bagno e di aver sentito un urlo. Di essere uscito e aver incrociato due non meglio specificate persone, un uomo e una donna. Di aver raggiunto Meredith agonizzante e di aver provato a tamponare la sua ferita. Di essere poi scappato, per la paura. I magistrati depositano la richiesta di rinvio a giudizio: Meredith Kercher è stata uccisa da Amanda, Raffaele e Rudy durante un tentativo di violenza sessuale. Secondo la loro ricostruzione, Amanda avrebbe sferrato la coltellata mortale mentre i due ragazzi costringevano ferma Meredith durante un gioco erotico.

3. IL PROCESSO DI PRIMO GRADO
Inizia il processo davanti alla Corte d’assise di Perugia. Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono accusati di omicidio volontario aggravato dai futili motivi, violenza sessuale, furto, e per Amanda Knox anche calunnia nei confronti di Patrick Lumumba.

4. LA CONDANNA IN PRIMO GRADO
Amanda Knox e Raffaele Sollecito vengono rispettivamente condannati a 26 e 25 anni di carcere dalla Corte d’Assise di Perugia che emette il suo verdetto dopo quasi 11 ore di camera di consiglio intorno alla mezzanotte del 4 dicembre 2009. Ad Amanda un anno in più per la calunnia contro Lumumba.

5. IL PROCESSO D’APPELLO
Le difese di Amanda Knox e Raffaele Sollecito fanno ricorso in appello contro la sentenza di primo grado. Chiedono che venga riaperto il dibattimento e che i due ragazzi vengano assolti. In appello fa ricorso anche la procura della Repubblica che chiede invece la condanna all’ergastolo. Inizia così il processo di secondo grado: le difese fanno istanza di perizia super partes sul gancetto del reggiseno di Meredith Kercher e sul coltello che in primo grado venne identificato come l’arma del delitto. La Corte concede la riapertura parziale del dibattimento e concede la perizia genetica alle difese. Concessa anche l’escussione di alcuni testimoni. Rudy Guede, la cui condanna con rito abbreviato era stata, nel frattempo, resa definitiva da una sentenza della Cassazione, viene interrogato in aula come testimone. In maniera confusa, citando una lettera che lui stesso aveva mandato ad alcuni media, accusa Amanda e Raffaele dell’omicidio di Meredith Kercher. I periti nominati dal tribunale depositano la loro perizia su coltello e gancetto del reggiseno con cui mettono in dubbio i risultati della polizia scientifica, reputandoli non attendibili quindi non utilizzabili contro gli imputati.

6. LA SENTENZA D’APPELLO: ASSOLUZIONE
Amanda Knox e Raffaele Sollecito vengono assolti dalla Corte d’Assise d’Appello di Perugia per “mancanza di prova di colpevolezza”. Amanda subito dopo l’assoluzione torna negli Stati Uniti con la sua famiglia.

7. IL RICORSO IN CASSAZIONE
La procura generale presso il tribunale di Perugia deposita il ricorso in Cassazione contro la sentenza di assoluzione. Deposita il ricorso anche la famiglia Kercher tramite il loro legale.

8. LA CASSAZIONE ANNULLA LA SENTENZA D’APPELLO
La Cassazione annulla con rinvio la sentenza di assoluzione di secondo grado emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Perugia (ovvero dispone che gli atti siano trasmessi per un nuovo giudizio al tribunale di secondo grado: in questo caso il processo si rifarà a Firenze). Confermata invece la condanna per calunnia per Amanda Knox. Il procuratore generale definisce la sentenza di secondo grado un “raro concentrato di violazioni di legge e di illogicità”.

9. PROCESSO D’APPELLO BIS
Inizia il processo bis ad Amanda e Raffaele davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Firenze. I due ex fidanzatini non si presentano alle udienze: la Knox vive a Seattle mentre Sollecito è spesso all’estero. La Corte di Firenze concede una nuova perizia sulla traccia ‘I’ del coltello sequestrato in casa di Sollecito a ridosso dell’omicidio. La traccia era stata isolata dai periti durante il secondo grado, ma mai analizzata. Il compito di farlo viene conferito al Ris di Roma, che conferma che il dna sulla traccia del coltello è della Knox. Il sostituto procuratore generale di Firenze chiede così 30 anni di carcere per Amanda e 26 per Raffaele. Le difese dei due ragazzi, nelle udienze successive cercheranno di scardinare l’accusa sostenendo la loro innocenza.

10. LA SENTENZA D’APPELLO BIS
La Corte d’Assise d’Appello di Firenze condanna nuovamente Amanda e Raffaele per l’omicidio della Kercher. La Corte ha riconosciuto l’aggravante per il reato di calunnia nei confronti di Patrick Lumumba e per questo ha rivisto la condanna di Amanda a 28 anni e sei mesi di reclusione, mentre per Sollecito ha confermato la condanna inflittagli in primo grado a Perugia a 25 anni di reclusione. La Corte ha quindi accolto l’indicazione della Cassazione sul reato di calunnia che, alla luce della nuova lettura dei fatti, è aggravata dal fatto di averla commessa per assicurarsi l’impunità.

Le difese dei due accusati hanno nuovamente adito la Cassazione e per domani, venerdì 27 marzo, dopo sette anni e mezzo,  è prevista la tanto attesa FINE, per nulla lieta.

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