Come annunciato nei giorni scorsi entro il week end si è conclusa la trattativa: le gomme della Pirelli parleranno cinese. Firmato l’accordo che prevede l’ingresso del colosso chimico ChemChina nella società leader del settore dei pneumatici. Porterà nell’arco dei prossimi 5 anni il gruppo controllato dal governo di Pechino a detenere la maggioranza dell’azienda che è il sesto gruppo industriale italiano.
L’accordo, che sancisce il nuovo assetto dell’azionariato di controllo della Pirelli, è stato raggiunto ieri sera e vede protagonisti da un lato l’attuale società di controllo, la Camfin (Tronchetti Provera, Unicredit, San Paolo e dei soci russi), e dall’altra la Cina National Tire&Rubber, società controllata dalla ChemChina (gruppo industriale cinese a gestione statale già presente nel settore dei pneumatici).
È previsto che sede e centro di ricerca rimangano in Italia. La clausula sarà modificabile solo con il raggiungimento del 90% dei voti in assemblea. “L’accordo rappresenta una grande opportunità per Pirelli, ne garantisce lo sviluppo e la stabilità” secondo il Presidente Marco Tronchetti Provera che resterà al suo posto di amministratore delegato fino al 2021. La presidenza invece andrà a Jianxin Ren, presidente di ChemChina.
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Si tratta di un’offerta pubblica di acquisto (Opa) da 7,4 miliardi. Va specificato che attraverso un’Opa, una società si rivolge direttamente agli azionisti di un’altra società (investitori e azionisti di minoranza) offrendosi di acquistare, in un arco temporale predefinito, le azioni che possiedono nella società quotata in borsa in cambio di un prezzo, anch’esso predefinito. Sulla base del prezzo fissato per l’Opa, gli investitori decidono se aderire o meno all’offerta, cioè se vendere le azioni o tenerle. In questa caso gli impegni per garantire l’Opa sono stati assunti per 2,3 miliardi da ChemChina per 1,1 dalle compagnie italiana e russa mentre altri 4 miliardi sono stati assicurati dalla banca Jp Morgan.
La futura plancia di comando delle holding sopra Pirelli avrà un Consiglio di Amministrazione di 16 membri, 8 cinesi e 8 italiani. Dai comunicati ufficiali il perfezionamento formale dell’accordo richiederà qualche mese. Tutto dovrebbe essere sistemato in modo definitivo per il prossimo agosto.
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