Allarme dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR): nei soli mesi di gennaio e febbraio sono circa 470 i migranti morti o scomparsi nel Mar Mediterraneo mentre il conflitto in Siria entra nel suo quinto anno. Una strage se si considera che nello stesso periodo dell’anno scorso gli immigrati morti erano stati 15.
Oltre a denunciare la strage, il capo dell’organizzazione delle Nazioni Unite per i rifugiati Antonio Guterres ha inviato all’Unione Europea una serie di proposte per affrontare il problema delle migliaia di migranti e rifugiati che cercano di raggiungere il vecchio continente affrontando viaggi della speranza su carrette del mare. Tra le iniziative possibili l’istituzione di un’operazione di ricerca e soccorso comunitaria nel Mediterraneo simile all’operazione Mare Nostrum, la realizzazione di un sistema europeo per compensare le perdite economiche subite dalle compagnie di navigazione coinvolte nel salvataggio in mare, e un meccanismo di equa distribuzione dei rifugiati siriani che approdano in Italia, in Grecia e in altri paesi d’Europa.
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“Stiamo proponendo all’Unione Europea e ai Paesi che ne fanno parte una serie di soluzioni coraggiose e innovative per affrontare le sfide connesse alla gestione dei flussi migratori misti nel Mediterraneo e ridurre il numero di persone che perdono la vita in mare – ha dichiarato Vincent Cochetel, Direttore del Bureau UNHCR per l’Europa – Non agire di fronte a queste sfide comporta solamente la morte di altre persone”.
Il conflitto siriano ha prodotto quattro milioni di profughi, per lo più nei Paesi confinanti della Siria: “Aumentare le vie legali perchè i profughi trovino protezione in Europa è imperativo”, ha detto l’UNHCR. Parole cui fa eco l’allarme lanciato dal ministro spagnolo Fernandez Diaz a margine del consiglio Affari Interni Ue: “L’Italia ha un problema gravissimo che non può affrontare da sola. Lo scorso anno ha ricevuto circa 170 mila migranti irregolari. Quest’anno, se si proiettano le stime dei primi mesi sul resto dell’anno, l’Italia riceverà 200 mila persone”.
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