In Costa Rica si è risvegliato il vulcano Turrialba. Giovedì 12 marzo si è generata, dopo una potente esplosione una colonna di gas e cenere che ha raggiunto circa un chilometro di altezza. E’ accaduto alle 13 ora locale: si è registrata una delle eruzioni più intense degli ultimi vent’anni. A causa della nube di gas e cenere generatasi, le autorità locali hanno deciso di evacuare i residenti della zona circostante. La cenere si è depositata anche in alcune zone della capitale, San Jose, a circa 50 km di distanza dal vulcano. È stato necessario, inoltre, chiudere l’aeroporto della capitale raggiunto dalla cenere.
Sono state quattro le esplosioni provenienti dal cono vulcanico, in quella che è stata definita la più forte eruzione dal 1996. La Commissione nazionale di emergenza ha ordinato l’evacuazione in via precauzionale nel raggio di un chilometro, ed è stata disposta la chiusura delle strade di accesso al vulcano, considerato una importante attrazione turistica. Tutti i protocolli di emergenza sono stati attivati. Il vulcano aveva eruttato anche nel mese di ottobre, quando si era risvegliato dopo un silenzio che durava dal 1863.
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Situato nella Cordillera Centrale, il Turrialba dà il nome al parco nazionale che lo circonda ed è alto più di 3300 metri, considerato il secondo vulcano più alto della Costa Rica dopo il vulcano Irazù. Si tratta di uno stratovulcano, ovvero un vulcano di forma conica costituito dalla sovrapposizione di vari strati di lava solidificata, pomice e ceneri vulcaniche, caratterizzato da pendii piuttosto ripidi e da periodiche eruzioni di tipo esplosivo. La sommità del Turrialba è formata da una Caldera che contiene tre crateri, di cui solo uno attivo. Dopo più di un secolo di inattività, nel gennaio del 2001 ha ripreso un’attività che si è protratta con fasi alterne fino all’eruzione di ieri.
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