Proteggere il cuore, prevenire il rischio di infarto? I consigli “classici” coincidono con uno stile di vita ordinato, un’alimentazione corretta, una pratica costante di attività fisica, l’assenza di sigarette e un ridotto consumo di alcol. A questo elenco, però, adesso si aggiunge una voce che finora non era stata considerata: la sauna. Sì, perché secondo un gruppo di ricercatori finlandesi della University of Eastern Finland di Kuopio, i bagni di vapore aiutano a scongiurare il rischio di malattie cardiovascolari. A patto però che le sessioni durino almeno venti minuti.
Ma scendiamo più nel dettaglio. Gli studiosi hanno analizzato 2.315 uomini di età tra i 41 e i 60 anni e residenti nella zona est della Finlandia, dove la sauna è una tradizione pressoché irrinunciabile. L’osservazione è andata avanti per ben 21 anni, durante i quali si sono registrate 190 morti per arresto cardiaco improvviso, 281 per disturbi coronarici e 407 cardiovascolari. In totale, 929 decessi prematuri, legati sia a patologie cardiache o vascolari che ad altre cause.
Secondo i dati raccolti, fare una sauna per un paio di volte alla settimana, ma anche tre, riduce il rischio di mortalità per infarto e altra patologia a carico del cuore fino al 22 per cento; se il numero sale e si assesta fra le quattro e le sette volte a settimana, invece, il rischio diminuisce addirittura del 66 per cento. Tali percentuali sono simili a quelle riscontrate riguardo alle patologie coronariche, rispettivamente del 23 per cento (2-3 volte a settimana) e del 48 per cento (da 4 a 7). Si passa a 27 per cento e a un rischio dimezzato per le malattie cardiovascolari, mentre per la mortalità generale il rischio è ridotto del 24 per cento e del 40 per cento.
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