A volte è facile capire il proprio gatto: basta fare attenzione al modo in cui pronuncia il “mao”, alla durata delle vocali, al tipo di suono più basso o acuto, agli sguardi e ai movimenti della testa. Altre volte, però, l’amato felino risulta decisamente più sibillino. E allora ecco che i giapponesi hanno messo in campo tutta la loro creatività e le loro doti in campo tecnologico per arrivare alla soluzione. Il risultato è un piccolo strumento che si chiama Meowlingual, si presenta come un traduttore fra i gatti e gli esseri umani, per il momento è in vendita solo nel Paese del Sol Levante ma può essere acquistato anche online a 169 dollari (circa 149 Euro).
Scendendo più nel particolare, questo piccolo oggetto “capisce” le espressioni del micio e le traduce in sei umori diversi; quindi offre la possibilità di interpretare ben ventuno tipo di emozione attraverso i gesti e gli atteggiamenti del felino in questione. E non finisce qua. Perché Meowlingual traduce anche duecento parole in miagolii comprensibili ai gatti. Funge pure da dottore elettronico, dal momento che è in grado di effettuare 85 tipi di controlli sulla salute dell’animale.
Ora. Tutte queste interessanti caratteristiche sono elencati dall’azienda che ha ideato e messo in commercio il dispositivo. Sulla carta, è un portento. Un’invenzione pressoché rivoluzionaria. Ovvio, d’altra parte, che le perplessità i dubbi non mancano. Anzi, c’è proprio chi ritiene sia una presa in giro totale. Insomma, di certo si basa sulle onde sonore, ma possibile che sia in grado davvero di tradurle in un linguaggio comprensibile agli uomini? E possibile, viceversa, che alcune parole umane possano essere tradotte nella lingua dei gatti? Tutto molto bello. Ma lo scetticismo è decisamente autorizzato…
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